Sono cinque gli indagati per il grave incidente avvenuto giovedì sera sul molo doe attaccano le navi da crociera, dove un apprendista diciassettenne è stato ridotto in coma da un grosso cavo d’acciaio spezzatosi improvvisamente. Mentre il ragazzo lotta ancora tra la vita e la morte in un lettino d’ospedale, l’inchiesta penale muove i primi passi.
Il sostituto procuratore Vito Di Giorgio, titolare del caso, ha iscritto nel registro degli indagati il padre del ragazzo, responsabile del cantiere, un responsabile della Tecnis, due della Geo Grilling ed un ruspista. Le ipotesi di reato sono al momento di concorso in lesioni gravissime, violazione della normativa quadro sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e la più specifica norma relativa alla sicurezza nelle aree portuali.
La sezione di polizia giudiziaria della polizia è al lavoro per ricostruire la dinamica del grave incidente, al momento molto poco chiara. Nessun aiuto è infatti arrivato dai filmati delle tlecamere di sicurezza poste sul molo, che inquadravano soltanto una grossa gru rossa, dietro la quale c’era la gru gialla attorno alla quale lavorava il giovane. Non è ancora chiaro, ad esempio, se il cavo si è spezzato per un errore di manovra del ragazzo stesso o se fosse difettoso. Probabile quindi una perizia tecnica per fugare il dubbio.
