Incontro preparatorio verso lo sciopero dei metalmeccanici indetto dalla Fiom Cgil il 28 gennaio

Incontro preparatorio verso lo sciopero dei metalmeccanici indetto dalla Fiom Cgil il 28 gennaio

Incontro preparatorio verso lo sciopero dei metalmeccanici indetto dalla Fiom Cgil il 28 gennaio

venerdì 21 Gennaio 2011 - 08:19

Questa mattina presso la sede della Cgil dibattito aperto sulle tematiche dei diritti dei lavoratori

Dopo Pomigliano e Mirafiori, parte la mobilitazione dei metalmeccanici della CGIL, in preparazione dello sciopero del 28 gennaio per il lavoro e per contrastare l’attacco ai diritti e alla democrazia. Questa mattina, a partire dalle ore 9.30, nel Saloncino della Camera del Lavoro di Messina, la FIOM terrà un attivo dei delegati e degli attivisti metalmeccanici a cui hanno già assicurato la partecipazione rappresentanti delle altre categorie sindacali, degli studenti e dei disoccupati, oltre alla presenza del segretario della CGIL Messina, Lillo Oceano, e della segretaria della Fiom Sicilia, Giovanna Marano.

La riunione sarà occasione per puntualizzare le proposte della categoria in merito alla democrazia sindacale ed ai diritti di rappresentanza e di libera associazione, messi in discussione dall’accordo separato di Mirafiori e, già prima, dalle politiche governative tendenti a scardinare la legislazione sul lavoro. Ma verrà anche fatto il punto sulle numerose vertenze aperte sul territorio, che riguardano anche grandi gruppi nazionali ed europei, e sui pericoli per l’aggravarsi della crisi, con il rischio di definitiva chiusura di tante attività industriali nella nostra provincia.

Per il segretario generale Fiom Messina, Enzo Sgrò, permane una situazione di immobilismo, di mancato contrasto al declino, di assenza di riferimenti istituzionali, di rassegnazione, che non aiuta la ripresa, non protegge chi resta senza lavoro, non consente di avviare programmi per invertire la tendenza in atto. “Sarebbe devastante- osserva Sgrò- se dovesse riprodursi in piccolo sui nostri territori già devastati dalla crisi, lo spirito di emulazione di Marchionne, perché significherebbe scaricarne tutto il peso sui lavoratori. E’ importante invece che riprenda un confronto tra le parti e con un ruolo attivo dei governi nazionale e regionale”.

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