I lavoratori Rfi bloccano di nuovo il traffico marittimo e ferroviario

I lavoratori Rfi bloccano di nuovo il traffico marittimo e ferroviario

I lavoratori Rfi bloccano di nuovo il traffico marittimo e ferroviario

martedì 02 Ottobre 2007 - 12:19

Non si placa la protesta davanti alla Stazione Marittima

Fino alle 13, hanno paralizzato il traffico marittimo e ferroviario davanti alla Stazione Marittima. Sono i lavoratori RFI che protestano contro la mancata assunzione dei precari e contro l’arroganza di Rete Ferroviaria Italiana. Stamattina, una cinquantina di dipendenti ha manifestato contro i vertici aziendali che intendono affossare il trasporto dello Stretto. I sindacati stanno reagendo solo di conseguenza. Lo spiegano il Segretario Provinciale Trasporti CISL, Enzo Testa ed il Segretario Provinciale ORSA, Mariano Massaro. Gli esponenti sindacali fungono da coordinatori ma la mobilitazione è ormai incresciosa. Dura da troppo tempo e può essere placata solo con la stabilizzazione dei precari. Ieri mattina, alla stazione marittima, si è svolto già un sit – in dei lavoratori, che è rientrato dopo due ore. La cruda verità, però, è che i vertici RFI non hanno accolto neanche la proroga di 10 giorni richiesta dal Prefetto, Francesco Alecci e dal Ministero dei Trasporti. Da oggi, risultano licenziati, sottolinea Testa. E la paura di perdere il proprio posto di lavoro li ha fatti scendere in piazza per l’ennesima volta. Così, sempre sostenuti dalle sigle sindacali, hanno preferito sferrare un duro attacco alle autorità locali, bloccando la via di comunicazione tra Messina e Reggio Calabria. Nessuna nave è partita dal nostro porto, né tanto meno si sono potuti imbarcare treni a lunga percorrenza. In prospettiva della chiusura dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria, afferma Testa, i cittadini non sapranno come trasportare le merci. Questo è un atteggiamento di controtendenza di RFI, continua il sindacalista congiuntamente ai responsabili dell’ORSA. Sono stati finanziati 34 milioni di euro per il solo traghettamento dal governo centrale, ma ben 100 milioni di euro per il trasporto complessivo e il potenziamento delle infrastrutture. Bisogna cercare sistemi alternativi, sostiene Testa. Negli ultimi à15 anni, si è registrata una riduzione degli addetti della navigazione da 2000 a 600 unità. E’ evidente un calo dell’attività di attraversamento lungo tutto lo Stretto. I lavoratori hanno deciso di dar voce alle loro preoccupazioni e di non far morire un’importante risorsa commerciale della città. L’agitazione mattutina ha ottenuto un solo risultato: un incontro in Prefettura, domani mattina, tra Sanità Marittima, Capitaneria di Porto, RFI e Prefetto. L’aspetto igienico – sanitario non è affatto trascurabile, continua Testa. Se non si realizzeranno le pulizie a bordo delle navi, si rischia un intervento dell’AUSL 5. E’una situazione inaccettabile per una città che si definisce europea. Auspichiamo un intervento risolutivo della politica, dicono i sindacati di categoria magari durante l’assemblea di domani.

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