Legambiente Sicilia interviene sul Ponte: «L'ottimismo è fuori luogo»

Legambiente Sicilia interviene sul Ponte: «L’ottimismo è fuori luogo»

Legambiente Sicilia interviene sul Ponte: «L’ottimismo è fuori luogo»

martedì 29 Luglio 2008 - 10:32

Il vero problema è l'abbandono dei servizi ferroviari. Cracolici (Pd all'Ars): «Lombardo racconta favole»

Mancano dati obiettivi. Legambiente Sicilia ha prontamente commentato le dichiarazioni del presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, e del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che ieri hanno comunicato tempi stretti per l’inizio della costruzione del Ponte sullo Stretto.

«Fatti fuori con l’operazione Ici i fondi ex Fintecna – si legge nella nota di Legambiente -, dovrebbero spiegare con quali soldi si farebbe il ponte. Crediamo non si andrà oltre le dichiarazioni di maniera e qualche progettazione. Il vero problema dei trasporti siciliani è il progressivo abbandono dei servizi ferroviari e del traghettamento. Per risolverlo non serve il Ponte ma che Regione e Stato investano di più nei contratti di servizio con le ferrovie. Vedere ancora il trasporto su gomma come orizzonte è fuori da ogni logica perché farebbe aumentare la dipendenza dal petrolio e influirebbe negativamente sul clima.»

La nota di Legambiente Sicilia fa seguito alle dichiarazioni di ieri di Ciucci, sceso in Sicilia per incontrare, prima Lombardo e poi il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca: «All’inizio del prossimo anno si mirerà ad essere pronti con l’attività finale di progettazione e dare il via al contraente generale. Prima del 2010 la Stretto di Messina potrà fronteggiare le scadenze con le proprie risorse. Sarà però necessario un impegno chiaro del Governo, perché essendo un project financing occorre un piano finanziario blindato».

Anche Antonello Cracolici, capogruppo Pd all’Ars, è intervenuto sulla questione: «Nella calura di mezza estate, Lombardo ha voluto raccontare ai siciliani una favola dal titolo -il ponte e il piano straordinario sulle strade-. Ma se le favole hanno un lieto fine, la realtà è ben diversa, e basta guardare i principali collegamenti viari della Sicilia per rendersi conto di come stanno le cose: la Palermo-Agrigento resta ad altissimo rischio e le autostrade Palermo-Catania e Palermo-Messina sono in uno stato di eterna manutenzione. Invece di raccontare favole, Lombardo dovrebbe spiegare si siciliani che fine hanno fatti i due miliardi di euro che il precedente governo aveva destinato proprio a strade, ferrovie, porti e infrastrutture in Sicilia, e che sono stati tolti in tutta fretta dal governo Berlusconi».

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