Lettera aperta dei dipendenti di Feluca: «Eutanasia di massa»

Lettera aperta dei dipendenti di Feluca: «Eutanasia di massa»

Lettera aperta dei dipendenti di Feluca: «Eutanasia di massa»

mercoledì 06 Agosto 2008 - 16:50

I protagonisti della vertenza: «Come -ammazzare- diciassette famiglie senza sporcarsi le mani»

La vertenza Feluca continua e non trova sbocchi, nonostante i buoni propositi annunciati dalla nuova amministrazione comunale. Ecco la lettera aperta scritta dai dipendenti della società mista nella quale si parla di -eutanasia di massa-:

«I comportamenti istituzionali, amministrativi, gestori, le volontà politiche espresse (e non) e soprattutto il mancato rispetto della Convenzione approvata da Consiglio Comunale, hanno portato Feluca ad un catastrofico stato di insolvenza e di dissesto economico finanziario a tutto discapito dei lavoratori che, malgrado non percepiscano gli stipendi da 6 mesi, hanno provato ad assicurare ad esclusive personali spese il servizio.

Di Feluca si è iniziato a parlare dalla tornata elettorale di giugno scorso. Da quando i lavoratori si sono rifiutati di fare il lavoro straordinario (volontariato?) “mai formalmente affidato- per le elezioni amministrative 2008, solo in quanto in agitazione perché chiedevano il pagamento dell’ordinario. Certo si dovrebbero raccontare ai cittadini i retroscena della vicenda. A partire da quanto è costato al Comune l’affidamento del servizio a Telecom per le Elezioni amministrative 2008, di cui hanno certamente apprezzato i brillanti risultati».

«Ma la colpa delle inefficienze è stata ascritta proprio ai Lavoratori di Feluca, che nonostante si fossero offerti di gestire tale servizio al Comune, senza aggravio di costi si erano sentiti rispondere, come in ogni altra competizione elettorale, “no, grazie: pubblicate solo i risultati… all’elaborazione ci pensa il CED- con i tempi biblici e gli errori che tutti hanno notato (con il pallottoliere forse avrebbero fatto prima…). Speriamo dunque di aver almeno colmato una lacuna informativa per i tanti che ci hanno ‘bacchettato’ per l’atto ‘ineducato’. A cominciare dal Commissario Straordinario dell’epoca, che ha pubblicamente dichiarato il disappunto nei confronti dei Lavoratori che, in stato di agitazione, non adempivano ad un compito (ribadiamo mai affidato) e per di più – a dire del dr. Sinatra – pur avendo “ricevuto l’anticipo di somme- per il Piano servizi, quello del 2008, che però, a onor di cronaca, non è mai stato approvato dal Comune a Feluca!».

«Lo stesso commissario aveva predisposto una delibera per l’erogazione dell’anticipo di 75.000 euro che poi forse si è “dimenticato- di approvare. Si tratta del millantato versamento in quota parte dei costi già sostenuti nei primi 8 mesi dell’anno dalla Società per la gestione dei servizi di Rete Civica e Telematici. Ad oggi, nelle casse di Feluca e nelle tasche dei Lavoratori non è arrivato un centesimo di quell’acconto minimo “concesso- da Sinatra e che il Sindaco Buzzanca aveva assicurato di elargire in tempi immediati, allorquando di fronte ai media e ai Consiglieri comunali nella seduta di insediamento aveva promesso che avrebbe fatto proprio “il dramma dei lavoratori di Feluca-. Nonostante le enfatiche dichiarazioni in troppi hanno giocato sulla pelle dei lavoratori su cui si è detto anche troppo: privilegiati, fannulloni, impreparati, ‘figli di papà’. In realtà se così fosse, i 17 Dipendenti oggi siederebbero da tempo negli uffici del Comune, accanto agli altri veri ‘figli, cugini, amici, nipoti e amanti di Qualcuno’ che, con manovre amministrative concepite ‘ad hoc’, in passato sono stati ‘assorbiti’. La Società FELUCA, dal 5 marzo scorso, è in stato liquidazione volontaria, ovvero, uno stato transitorio di riassestamento societario, finalizzato a garantire la reale attuazione della -fase manageriale caratterizzata da brevità di tempi, chiarezza di obbiettivi e certezza occupazionale e retributiva per tutti i 17 Dipendenti- , così come dichiarato anche in presenza del Prefetto dai Soci di Parte pubblica, nell’incontro convocato a Palazzo del Governo».

«Il liquidatore Dott. Domenico Santamaura, impossibilitato a svolgere la propria funzione a causa del muro di gomma davanti al quale anch’egli si è trovato, paventa come inevitabile lo spettro del fallimento ad ulteriore danno dei 17 dipendenti ed aggravio delle responsabilità di chi, potendo intervenire legittimamente per la risoluzione del problema, è rimasto inattivo. Certo, non a tutti è chiaro perché una società mista, con contratto ventennale di affidamento diretto e in esclusiva per la gestione della Rete Civica e dei servizi telematici e di E-Government del Comune di Messina, oggi rischi di scomparire. Nessuna crisi di mercato, anzi oggi tutti gli enti si dotano di strutture che garantiscano il miglioramento dei servizi al cittadino e particolarmente di eGovernment. Di fatto però, la vera funzione di questo nuovo organismo è sempre stata fuorviata: i servizi che Feluca avrebbe dovuto e dovrebbe gestire, con legittimo affidamento diretto, sono stati sistematicamente affidati a terzi, a condizioni economicamente svantaggiose rispetto a quelle proposte da Feluca, in barba alla convenzione (approvata dal Consiglio Comunale) e in danno alla Società mista e alle casse del Comune. Le disposizioni del Segretario Generale che con nota n°944 del 31/05/2002, (che alleghiamo) indirizzata ai Dirigenti del Comune, al Sindaco, invitava Amministratori e Dirigenti al rispetto della Convenzione (approvata dal Consiglio Comunale) vengono continuamente ignorate e disattese. Innumerevoli e reiterati sono infatti, a tutt’oggi, gli esempi di disattenzione degli obblighi contrattuali da parte del Comune a danno di Feluca, perpetrati da Dirigenti Amministrativi e dagli Amministratori. Esempi che si fondano su fatti e atti che, il 13 febbraio e il 13 marzo 2006, sono stati denunciati alla VI Commissione Consiliare e i documenti a fondamento di quanto esposto sono stati prontamente prodotti e depositati presso la stessa (alleghiamo elenchi della documentazione fornita). Nonostante il manifestato sdegno per la gravità e serietà dei fatti denunciati e la proposta di commissioni di inchiesta però, nessun atto concreto ha fatto seguito».

«Un esempio eclatante su tanti altri? La Delibera ‘fantasma’ che disponeva l’affidamento a Feluca del servizio di “rilevamento delle presenze del personale comunale-, approvata dalla Giunta Municipale il 29 marzo del 2003 e ‘mai pubblicata’. Tuttavia, il servizio è già attivo. Miracoli? Forse più semplicemente, illeciti contrattuali nell’affidamento ancora Telecom di un servizio che era stato già destinato a Feluca. Quanto spende il Comune per reti e connessioni telematiche (Lan, WLAn, Intranet e ADSL)? Razionalizzando i servizi telematici e affidandoli alla Feluca (la Società del Comune titolare di licenza ministeriale ISP) si potrebbero ottenere cospicue economie. Ma quanti di questi servizi vengono invece affidati direttamente a Telecom? Il Consiglio comunale ha deliberato la costituzione di una società mista chiamata Telecom Italia S.p.A. e ha approvato una convenzione con la stessa? A Feluca è stato chiesto con nota del dirigente dell’URP di disabilitare il servizio INTRANET (perfettamente funzionante); decurtando le relative somme e destinandole arbitrariamente con delibera del Commissario dell’epoca dr. Sbordone per l’acquisto con trattativa diretta presso Logitek di Reggio Calabria del software Content ASP… “la Soluzione Tecnologica per Content Management di Portali Intranet e Internet-, in quanto l’azienda risulta produttore e distributore esclusivo della piattaforma proposta-».

«E delle Reti LAN? Vogliamo dedicare anche a ciò qualche nota dolente per gli equilibrismi linguistici che hanno ‘camuffato’ l’appalto di una vera e propria Rete WLAN (ovvero una rete telematica SENZA FILI) per la Direzione Generale del Comune, nel 2004, in un più ‘modesto’ e generico acquisto di ‘impianto elettrico’ (che notoriamente funziona con i fili). Forse il Comune si avvale di tecnologie nuove che consentono di erogare energia elettrica senza fili? Ma perché se i servizi che svolgeva Feluca le sono stati progressivamente sottratti illegittimamente e se quelli che dovrebbe e avrebbe dovuto svolgere sono sempre stati affidati a terzi, si è sempre giocato nel ribadire l’importanza strategica di questa società senza mai intervenire seriamente? Non sarebbe meno politico e più onesto ammettere che tutti trarrebbero vantaggio dalla sua fine? Certo l’eutanasia di Feluca, dei suoi dipendenti e delle rispettive famiglie i fautori degli illeciti potrebbero dormire sonni tranquilli».

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