La lettera: non siamo più sfollati?

La lettera: non siamo più sfollati?

La lettera: non siamo più sfollati?

domenica 01 Novembre 2009 - 00:54

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni di un nostro lettore di Giampilieri Superiore, Salvatore Restuccia

Ho riscoperto questo meraviglioso sito proprio nella sera dell’1 Ottobre…unico sito capace di dare informazione mentre nelle nostre zone stava succedendo la fine del mondo, unico sito sempre in aggiornamento…unico sito che continua a dedicare buona parte dell’attenzione proprio a questa tragedia.

Colgo l’occasione per inviarvi una lettera che ho da poco scritto e che vorrei che pubblicaste, non rappresenta certo una polemica, quanto una constatazione di ciò che purtroppo giornalmente avviene senza che nessuno dia la giusta importanza.

I riflettori nazionali si sono spenti, ma non lasciamo che anche quelli regionali e locali si spengano su una tragedia senza eguali per la nostra città.

Grazie per la disponibilità.

Coc: Non siamo più sfollati?

Non è ancora trascorso un mese da quella maledetta alluvione che ha sconvolto le nostre vite, quel fango che è entrato nelle nostre case, scavando la nostra anima e non ha lasciato scampo. Eppure sembra che tutto sia già stato dimenticato. Sono padre di una bimba di appena 7 mesi e di un bambino di 6 anni, sfollato fin dalle prime ore del 2 ottobre, insieme a mia moglie e ai miei figli siamo stati ospitati da parenti per ventidue giorni, con altre 12 persone!Ogni giorno la dedizione della Croce Rossa ha fatto sì che avessimo garantiti i pasti, ma quando insieme a mia moglie decisi di affittare la casa, la situazione è cambiata radicalmente. Dopo aver richiesto al Coc i viveri di primaria necessità, ho ricevuto una quantità esigua che doveva bastarci per dieci giorni (3kg di pasta, 2 litri di pomodoro, 2 pacchi di pancarrè. e molti detersivi, sicuramente non commestibili!).Qualche giorno dopo rifaccio la richiesta, ma mi viene rifiutata in quanto non erano trascorsi ancora i tempi stabiliti. Non avrei certamente ripresentato la domanda se avessi ricevuto una quantità di viveri necessaria per garantire il sostentamento alla mia famiglia. Sono un libero professionista e in questo momento anche il mio lavoro subisce i danni dell’alluvione eppure ho preso la casa in affitto nonostante non abbia ricevuto, ancora, il contributo da parte di nessuna Istituzione.

Eppure mi vengono negati i beni primari necessari per la sopravvivenza.

Forse non siamo più sfollati visto che autonomamente abbiamo deciso di prendere in affitto un piccolo appartamento e quindi non ci spetta, quasi di diritto, il pane quotidiano?

Forse anch’io insieme alla mia famiglia saremmo dovuti andare negli alberghi messi a disposizione, per usufruire di un pasto, senza elemosinarlo?

È davvero squallido pensare che nonostante non siano ancora trascorsi 30 giorni, e il disagio continua ad incombere nelle nostre vite, ci sia qualcuno capace di rifiutare la richiesta di soddisfacimento dei bisogni primari”.

Salvatore Restuccia

Il digitale

(Giampilieri Superiore)

foto Dino Sturiale

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