Libere professioni, un grido d'allarme lanciato nel corso di un convegno tenutosi ieri alla Provincia

Libere professioni, un grido d’allarme lanciato nel corso di un convegno tenutosi ieri alla Provincia

Libere professioni, un grido d’allarme lanciato nel corso di un convegno tenutosi ieri alla Provincia

mercoledì 14 Novembre 2007 - 09:39

Un grido d’allarme per le professioni intellettuali. A lanciarlo è la Consulta permanente tra gli Ordini e i Collegi dei liberi professionisti della provincia messinese, nel corso del convegno “Le professioni in Italia, quale futuro?-, svoltosi ieri pomeriggio a Palazzo dei Leoni. “Siamo soli in questo momento in cui si assiste all’assalto delle libere professioni – afferma il presidente provinciale della Consulta, Antonino Abate – in nome di un vago liberismo. E’ come se tra noi e il Governo si fosse alzato un muro. Che noi speriamo di scalfire con il dialogo e con il confronto-. A tutt’oggi, sono circa 1.200 le firme raccolte nelle sedi dei diversi Ordini professionali della città e della provincia a favore della proposta di legge di iniziativa popolare con cui s’intende riformare l’ordinamento delle professioni intellettuali. Una proposta che si contrappone al progetto che intende realizzare l’attuale Governo. “I professionisti – aggiunge il vicepresidente della Provincia, Tanino Sutera – sono spesso accusati ingiustamente di essere una casta. Ma non si considera affatto lo stress giornaliero a cui sono sottoposti perché alla continua ricerca di lavoro-.

La raccolta firme scadrà venerdì. Dopodiché le firme raccolte saranno inoltrate al Comitato promotore nazionale. “Siamo la colonna portante di questa società – dichiara il coordinatore del Comitato, Pietro Antonio De Paola – eppure, in maniera “improvvida- ci sono stati calati addosso provvedimenti normativi assolutamente inimmaginabili. Un decreto legge che mette le mani in maniera pesante sulle professioni. E che mina i principi basilari delle libere professioni-.

Partire, dunque, dalla proposta di legge di iniziativa popolare per aprire un confronto con il Governo. “Siamo in presenza di un approccio liberistico ed economicista – prosegue il portavoce del Comitato, Raffaele Sirica – che tende a mettere sullo stesso piano impresa e professionista. Ma i professionisti sono lavoratori della conoscenza. Un soggetto che irrompe nel terzo millennio offrendo la propria professionalità alle istituzioni e alle imprese secondo regole etiche, in modo che gli iscritti, osservandole, possano perseguire l’interesse generale-.

Agli interventi di De Paola e Sirica ha fatto seguito una tavola rotonda, introdotta e moderata dal presidente dell’Ordine degli avvocati, Francesco Marullo, alla quale hanno preso parte il presidente dell’Ordine degli architetti, Dario La Fauci, il presidente dell’Ordine degli ingegneri, Santi Trovato, il presidente del Collegio dei ragionieri, Vincenzo Alessio, insieme con Franco Salvo e Enzo Pinnizzotto in rappresentanza rispettivamente dell’Ordine dei chimici e dell’Ordine dei geologi, di Giovanni Caminiti e Giuseppe Vicari in rappresentanza dell’Ordine dei medici e dell’Ordine dei notai.

(Nella foto da sinistra: La Fauci, De Paola, Abate, Sutera, Marullo)

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