Marisicilia e Marinarsen alla Guardia Costiera. Per la Cisl «un accordo importantissimo»

Marisicilia e Marinarsen alla Guardia Costiera. Per la Cisl «un accordo importantissimo»

Marisicilia e Marinarsen alla Guardia Costiera. Per la Cisl «un accordo importantissimo»

mercoledì 26 Marzo 2008 - 11:02

La Marina, nell'ambito di una rimodulazione delle forze armate, ha trasferito la titolarità dell'ex base navale. La Rosa (Cisl Fp): «Tutto il personale trovi occupazione stabile»

Un accordo importantissimo che va seguito in ogni suo passaggio, soprattutto nell’aspetto occupazionale. La decisione della Marina di trasferire la titolarità dell’ex base navale di Marisicilia e Marinarsen alla Guardia Costiera trova il consenso della Cisl, che però mette i -puntini sulle i-, ricordando come al primo posto nelle priorità deve esserci la tutela dei posti di lavoro. A intervenire è Saro La Rosa, segretario provinciale della Cisl Funzione Pubblica, il quale ha analizzato, insieme al Coordinamento del settore difesa e alle strutture aziendali, la situazione funzionale, strutturale e occupazionale dell’ex base navale.

«L”Arsenale Militare – si legge in una nota – da alcuni anni sotto la direzione dell’Agenzia Industrie Difesa (Ente pubblico della Marina Militare) e gestito con criteri privatistici, dopo la rimodulazione organizzativa, l”approvazione del nuovo piano industriale e il riordino degli organici, ha recuperato pienamente la sua capacità produttiva e adesso occupa 270 lavoratori con la previsione di un ulteriore incremento dell”organico grazie a nuove commesse ottenute da aziende private, dalla Marina Militare e dalle Ferrovie (ultima entrata in cantiere per manutenzione la nave traghetto “Villa-). Diversa è, invece, la condizione degli Enti e del personale insediati nella base navale di Messina dopo il trasferimento ad Augusta del Comando Militare Marittimo in Sicilia. A Messina operano ancora il Distaccamento Marina Militare, il Comando Zona Fari, gli uffici decentrati di Marisicilia e della direzione del Genio della Marina di Augusta, oltre i due Circoli Ufficiali e Sottufficiali per un totale complessivo di circa 460 dipendenti civili».

«La Marina Militare – prosegue La Rosa – a fronte della riduzione degli stanziamenti per la Difesa, ha attuato un progressivo ridimensionamento delle proprie aree non ritenute più strategiche per le esigenze militari con la cessione, a vario titolo, di banchine, locali e infrastrutture. Nella base navale, quindi, si sono insediate le strutture della Guardia di Finanza con il Comando di manovra navale, dei Vigili del Fuoco, della Guardia Costiera con il Comando Supporto Navale e la squadriglia navale composta da otto pattugliatori (dei quali sei d”altura) oltre, da ottobre 2008, la scuola per sottufficiali per la specializzazione in telecomunicazioni VTS, la cui stazione per il controllo del traffico marittimo nello stretto di Messina è già funzionante».

E’ in questo contesto che «si susseguono notizie sulla stesura di un protocollo d”intesa tra i Ministri della Difesa e dei Trasporti di cessione definitiva delle aree della Marina Militare nella base navale per la nuova destinazione alla Guardia Costiera che allocherà, oltre alla citata scuola VTS, anche una seconda scuola per il personale della Marina Militare aperta alle altre marinerie dei paesi del Mediterraneo», mentre «in tale contesto dovrebbe essere istituita la nuova “Autorità dell”Alto Ispettorato per la sicurezza della navigazione nello stretto- che avrà sede nella palazzina dell”ex ammiragliato di Marisicilia, con a capo un dirigente con il grado di capitano di vascello o ammiraglio e un organico di almeno 40 unità. Tale scelta è stata recentemente confermata dal Comandante Generale delle Capitanerie di Porto, ammiraglio Pollastrini».

In conclusione La Rosa sollecita i Ministeri interessati (Difesa e Trasporti) e la Marina mercantile affinché «tutto il personale in atto dipendente degli Enti del Ministero della Difesa trovi occupazione stabile, nell”immediato anche in posizione di comando, nelle nuove strutture, in modo da scongiurare la mobilità d”ufficio e trasferimenti fuori provincia onerosi per lo Stato e non graditi dai lavoratori. Se tutto ciò, come sembra, si concretizzerà in prevedibili tempi brevi verrebbe a chiudersi in modo esemplare e soddisfacente la lunga vertenza della Base Navale che per molti anni ha messo a rischio l”occupazione di un migliaio tra lavoratori pubblici e di un indotto importante e diffuso».

(foto Dino Sturiale)

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