Messinambiente, Cgil ancora sul piede di guerra. Ma sul bando l’Antitrust dà ragione all’Ato3

Messinambiente, Cgil ancora sul piede di guerra. Ma sul bando l’Antitrust dà ragione all’Ato3

Messinambiente, Cgil ancora sul piede di guerra. Ma sul bando l’Antitrust dà ragione all’Ato3

giovedì 17 Febbraio 2011 - 09:57

Crocè e Pino (Fp): «Buzzanca e Ruggeri non mantengono le promesse e buttano benzina sul fuoco». Il parere dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato sulla procedura dell’Ato rispetto alla circolare dell’assessore regionale Marino

Accese e partecipate, le assemblee organizzate dalla Fp Cgil presso l’autoparco della società Messinambiente. «Abbiamo voluto dare voce ai lavoratori – dichiarano Clara Crocè, segretario generale della Fp Cgil, e Carmelo Pino, segretario del settore – ormai sono stanchi di pagare il prezzo a causa delle scelte di una classe politica inefficiente e inadeguata alla gestione della cosa pubblica. E’ arrivato il momento di dire basta a un sistema che obbliga lavoratori e sindacato ogni mese a lottare e rivendicare un diritto non negoziabile come quello del pagamento degli stipendi. Ma a tenere banco non è solo il ritardo nei pagamenti degli stipendi ma anche le promesse mai mantenute, le ambiguità del sindaco e del commissario liquidatore dell’Ato3, che non fanno altro che buttare benzina sul fuoco. Precarietà , incertezza sul futuro occupazionale questi i fattori che hanno provocato un grave clima di tensione tra i lavoratori. Non è ammissibile giocare sulla pelle dei lavoratori – continuano Crocé e Pino- esigiamo trasparenza e chiarezza in merito al destino dei lavoratori e della società che pur con tanti limiti, ha comunque evitato l’ emergenza rifiuti a quella che in questi giorni la cronaca ci riporta in alcuni comuni della nostra provincia».

«Adesso basta – prosegue la Cgil – a dichiarazioni illogiche e contraddittorie laddove si consideri che per un verso il Sindaco sostiene che vuole salvare la Messinambiente, per altro verso tutti gli atti adottati spingono verso una privatizzazione del settore e a uno spacchettamento del ciclo integrato dei rifiuti. Chiediamo un tavolo di confronto, tra organizzazioni sindacali, amministratore unico della Messinambiente e commissario liquidatore. Il sindaco invece di cercare di rifarsi il make-up, in vista di probabili nuove elezioni farebbe bene a occuparsi dei lavoratori, avviando con urgenza un tavolodi confronto tra sindacati, amministratore unico e commissario liquidatore dell’Ato3. In mancanza di risposte entro cinque giorni, appare superfluo sottolineare che è inevitabile lo sciopero generale del settore».

Intanto da Roma, e nello specifico dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust), arriva una “bocciatura” nei confronti dell’assessore regionale ai Servizi pubblici, il prefetto messinese Giosuè Marino, e al contempo una “promozione” rispetto all’iter seguito dall’Ato3 nell’indizione del bando di gara per individuare il nuovo soggetto che dovrà gestire la raccolta rifiuti in città (gara poi andata deserta). Marino, lo ricordiamo, a dicembre aveva inviato a tutti gli enti locali interessati una circolare con la quale, in sostanza, affermava che le Ato in liquidazione non potevano indire nuovi bandi di gara. L’Antitrust lo “rimbrotta” proprio per questo, sottolineando che «la circolare propone un’interpretazione tale da impedire, per un lasso di tempo significativo, lo svolgimento di gare per l’affidamento della gestione dei rifiuti in tutta la Regione» e dunque «crea gravi ed ingiustificate restrizioni allo sviluppo del mercato in senso pro–concorrenziale», motivo per cui Marino è invitato a tornare sui suoi passi. E il commissario dell’Ato Antonio Ruggeri si appresta a pubblicare il nuovo bando.

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