Messinambiente, la Cgil chiede le dimissioni di Dalmazio

Messinambiente, la Cgil chiede le dimissioni di Dalmazio

Messinambiente, la Cgil chiede le dimissioni di Dalmazio

domenica 15 Novembre 2009 - 10:57

Crocè e Pino (Funzione Pubblica): inaccettabili ulteriori ritardi nel pagamento degli stipendi. L’amministratore unico si faccia da parte se non è in grado di risolvere quanto rivendicato. Sotto i riflettori anche questione sicurezza e buoni pasto

«Se non è in grado di risolvere quanto rivendicato dai rappresentanti dei lavorati, l’amministratore unico di Messinambiente Nino Dalmazio è invitato a rassegnare le proprie dimissioni». Adesso è scontro totale. A sancirlo una durissima nota del segretario generale della Fp Cgil Clara Crocè e del responsabile del settore Carmelo Pino. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, secondo i rappresentanti sindacali, la notizia diffusa ieri dai vertici di Messinambiente secondo cui i lavoratori percepiranno gli stipendi entro il 20 novembre. «Ciò significa – spiegano – che tra operazioni bancarie e adempimenti vari i lavoratori materialmente percepiranno gli stipendi tra una decina di giorni. Adesso basta questo è l’ultimo mese! Non possono esserci più alibi, la Fp Cgil e i lavoratori non sono più disponibili ad accettare ulteriori ritardi non faremo più sconti».

Considerando che solitamente gli stipendi vengono pagati il 15 di ogni mese, si tratta di un ritardo non superiore ai dieci giorni. Ma a provocare la furibonda reazione del sindacato è la ripetitività con la quale questo avviene. «Tra cronici ritardi nei pagamenti delle retribuzioni – affermano Crocè e Pino – e promesse mai mantenute, la situazione è ormai divenuta insostenibile. I lavoratori non riescono a pagare mutui e bollette e le loro esistenze stanno andando in malora. Non è accettabile». La Cgil prende di mira anche il sindaco Giuseppe Buzzanca: «Di giorno in giorno monta il malumore e la protesta tra i lavoratori la situazione rischia diventa sempre più esplosiva. Il sindaco e l’amministratore Unico non sono interlocutori credibili sia per la Fp Cgil che per i lavoratori. Troppe le promesse non mantenute e gli accordi disattesi, ormai la gestione dell’azienda fa acqua da tutte le parti. Il sindaco e l’amministratore unico non possono continuare a scaricare la responsabilità dei disservizi sui lavoratori, parte debole di questa vicenda. Persone alle quali non viene garantita la puntualità nei pagamenti e che spesso si trovano a lavorare in condizioni di emergenza con mezzi obsoleti e senza garanzie sulla loro incolumità».

Il caso di Messinambiente è, secondo il sindacato, «una situazione che va affrontata e risolta per il bene della comunità. Un’azienda che non riesce neanche a portare a compimento la gestione giornaliera della piccole cose, un esempio per tutti la stipula della convenzione per l’erogazione dei buoni pasto. Rispetto alle promesse non mantenute abbiamo già attivato i nostri per il recupero degli interessi di mora, per ogni giorno di ritardo nel pagamento degli stipendi e per la mancata erogazione dei buoni pasto. Mentre per la sicurezza e l’igiene sul lavoro questione considerata prioritaria al pari del pagamento degli stipendi, la Fp Cgil ha già predisposto un esposto da inviare all’Ispettorato del Lavoro. Le norme contrattuali impongono agli amministratori il “diritto-dovere primario la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori dei cittadini”. Le politiche aziendali dell’amministratore unico non sembrano perseguire tali principi, non risultano infatti adottati adeguati strumenti per ridurre i danni rischi alla popolazione alle condizioni di lavoro e all’integrità dell’ambiente. L’Amministratore ha pensato bene per nascondere le inefficienze della società di affermare tali principi adottando la misura del licenziamento dei lavoratori affetti da grave patologie».

Se dunque a Dalmazio viene chiesto «di rassegnare immediatamente le dimissioni», al sindaco Buzzanca Crocè e Pino domandano: «Che fine hanno fatto i 20 mila euro promessi per la pulizia straordinaria dell’Autoparco di Via Salandra? Che fine ha fatto il tavolo tecnico per definire e risolvere i problemi dell’emergenza del settore dell’igiene ambientale?».

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