Messinambiente. I lavoratori proclamano lo stato di agitazione

Messinambiente. I lavoratori proclamano lo stato di agitazione

Redazione

Messinambiente. I lavoratori proclamano lo stato di agitazione

venerdì 16 Gennaio 2009 - 10:20

La decisione giunge per il mancato pagamento dello stipendio di dicembre, atteso per ieri. Intanto però il presidente Ato Ruggeri declina ogni responsabilità: «Fino alla scorsa settimana inviati a Messinambiente un mlione di euro»

Ieri era nell’aria, oggi arriva la conferma. I 530 lavoratori di Messinambiente proclamano lo stato di agitazione per il mancato pagamento degli stipendi di dicembre. A comunicarlo le sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil che in mattinata hanno fissato con i lavoratori una serie di assemblee per decidere la linea da seguire. Una situazione che rischia di rivelarsi più complicata del previsto, dato che la denuncia dei sindacati in merito alla mancanza di fondi necessari a garantire le retribuzioni e un’organica attività di programmazione dell’azienda, “cozza- con le dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’Ato Ruggeri che afferma: “La società d’ambito ha trasferito fino alla scorsa settimana fondi a Messinambiente. Circa un milione di euro-.

Un “inghippo- che tuttavia sembra importare poco a sindacati e dipendenti la cui unica certezza, infatti, è quella di non essersi visti recapitare l’ultima mensilità entro il termine previsto, cioè ieri. Chiare a tal proposito le dichiarazioni rilasciate da Nino Triglia e Carmelo Pino, responsabili di settore per la Funzione pubblica della Cgil di Messina «I lavoratori non hanno percepito lo stipendio di dicembre dopo che la tredicesima era stata pagata con 20 giorni di ritardo. Non si fa la manutenzione ai mezzi – continuano – i luoghi di lavoro sono in condizioni disastrate ed è evidente che si naviga a vista – commentano Nino Triglia e Carmelo Pino responsabili di settore per la Funzione pubblica della Cgil di Messina-. Messinambiente o Ato, di chiunque sia la responsabilità è chiaro che così non si può andare avanti».

Ma in attesa dunque che il dilemma venga sciolto, la città rischia una nuova emergenza rifiuti.

(foto Dino Sturiale)

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