Dopo l’accordo raggiunto tra Comune e Trenitalia, lo scorso 9 novembre, per l’avvio del servizio integrato con l’Atm, nuovo stop da Palermo: il “nodo”, ancora una volta, è la firma del contratto di servizio. Testa e Genovese (Cisl): «Faremo il possibile per evitare che Messina perda un’occasione così importante»
Il futuro della metroferrovia Messina-Giampilieri nuovamente al bivio. Gli incontri delle ultime settimane fra il Comune ed i vertici di Trenitalia e, parallelamente, tra la società di trasporti e i rappresentanti regionali per la sottoscrizione del contratto di servizio, non hanno infatti permesso di raggiungere i risultati sperati. Una “coincidenza” mancata purtroppo per un soffio, così come spiegato dai rappresentanti sindacali di Cisl e Fit-Cisl Tonino Genovese ed Enzo Testa: «Nel corso della riunione di giorno 9 novembre al comune, con i vertici Trenitalia eravamo riusciti a raggiungere un accordo importante che avrebbe permesso, proprio a partire dal 13 dicembre, con l’entrata cioè in vigore dei nuovi orari, di poter avviare, stavolta però in modo completo, il servizio di metroferrovia, compreso di accordo con l’Atm. La situazione è purtroppo precipitata nella successiva riunione, tenutasi a Palermo giorno 11 novembre, e ciò a causa del mancato accordo per la firma del contratto di servizio tra Regione e Trenitalia».
Questa la premessa, cerchiamo però di riepilogare la situazione. A partire proprio da settembre, quando Testa e Genovese annunciano il rischio di soppressione della metroferrovia Messina-Giampilieri se, entro il 13 dicembre, come detto con l’attivazione delle nuove tabelle orarie, il livello di frequentazione non fosse aumentato. Il servizio non riesce infatti a soddisfare le richieste degli utenti a causa della mancata coincidenza oraria e del mancato avvio del servizio integrato con l’Atm. Il nodo metroferrovia torna dunque sul tavolo dell’amministrazione, all’attenzione dell’assessore alla mobilità Melino Capone, e ricominciano i confronti con i vertici di Trenitalia per cercare di giungere ad un compromesso che eviti la soppressione di un servizio. Servizio che, se ben rodato, come più volte dichiarato dai rappresentanti dell’amministrazione cittadina, decongestionerebbe, almeno in parte, la caotica situazione della viabilità messinese.
Se in città dunque si cerca anche grazie al confronto sindacale di trovare un soluzione definitiva, a Palermo si discute della firma del contratto di servizio per il trasporto pubblico locale tra Regione e Rfi, al quale il futuro della metroferrovia è direttamente collegato. Ad affermarlo senza mezzi termini, lo scorso 23 ottobre (vedi articolo correlato in basso), il sindaco Buzzanca e l’assessore ai lavori pubblici Scoglio: «E’ intuitivo che la reale motivazione del rischio di interruzione del servizio è riconducibile alla mancata sottoscrizione del contratto di servizio tra la Regione e la Società di Gestione e della mancata erogazione di fondi aggiuntivi previsti per il mantenimento dell’offerta, circostanze che hanno ad oggi impedito ogni serio tentativo di definire anche gli accordi commerciali con l’azienda Atm».
Fondi aggiuntivi che si aggirano intorno agli undici milioni di euro, cifra necessaria per raggiungere i 110 milioni previsti dal contratto tra Regione e Rfi per il 2010 e che, una volta ottenuti, dovrebbero garantire anche la copertura delle spese per il servizio integrato di metroferrovia. Ma è proprio qui che “casca l’asino”. Come detto in apertura, infatti, nel corso del vertice palermitano di giorno 11, la situazione si è completamente ribaltata: nonostante le garanzie dell’assessore regionale Nino Strano per la copertura dei milioni mancanti all’appello, i vertici di Trenitalia hanno rivisto la loro posizione: «I rappresentanti della società di Trasporto – spiega Testa – hanno affermato di non volersi assumere nessun impegno con la Regione se quest’ultima, a propria volta, non si impegna a garantire nell’immediato gli undici milioni di euro». Conseguenza diretta, dunque, sarebbe la necessità di “tagliare” alcuni servizi, tra cui proprio la metroferrovia.
Un’ipotesi che, tanto per l’amministrazione comunale, quanto per i rappresentanti sindacali, risulta inaccettabile: «Nelle prossime settimane, quando a Palermo si tornerà a discutere della firma del contratto regionale di trasporto, è assolutamente necessario che le parti interessate trovino un punto di incontro – spiega Enzo Testa – ma soprattutto è fondamentale che Messina ottenga una certezza: e cioè che quegli undici milioni di euro siano destinati al mantenimento del servizio di metroferrovia. In caso contrario per la città dello stretto si tratterebbe dell’ennesima umiliazione, l’ennesima testimonianza di come venga sacrificata a discapito di altre realtà quali Palermo e Catania. Non può essere vanificato l’accordo raggiunto nel corso della riunione avuta al Comune – continua il rappresentante della Cisl – perché eravamo riusciti ad ottenere la garanzia di realizzazione di un servizio cadenzato, con corse ogni 40 minuti a partire dalle 6 di mattina fino alle 21, l’inizio del servizio a pettine con l’Atm, la creazione di un biglietto unico e persino il completamento dei lavori per i parcheggi e per altri interventi infrastrutturali. A questo punto è necessario che la politica scenda in campo affichè si possa raggiungere una soluzione logica e ragionata, come sindacato ci impegniamo a fare il possibile perché ciò avvenga».
Un sogno ad occhi aperti quello vissuto per qualche giorno dalla città dello Stretto che purtroppo però, come al solito in pieno stile Cenerentola, allo scoccare della mezzanotte è costretta ad abbandonare la “carrozza” trasformatasi nuovamente in zucca. Un paragone fiabesco che per Messina ha però ben poco di magico perché rappresenta invece la dura realtà: e come tale non è detto che si concluda con un “lieto fine…”.
Elena De Pasquale
