Molini Gazzi: firma la petizione su Tempostretto.it

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mercoledì 16 Luglio 2008 - 11:31

Domani all'Ufficio provinciale del Lavoro la risposta sugli stipendi

L’assemblea permane. Come anche i banchetti per la raccolta firme. Sul fronte sindacale, domani alle 10,00 è fissato un incontro all’Ufficio provinciale del Lavoro. Dovrebbero venirne fuori, i lavoratori auspicano, risposte riguardo al pagamento delle mensilità arretrate, che da tre stanno velocemente diventando quattro, più la quattordicesima. «Queste sono somme che i lavoratori pretendono – ha ribadito Enzo Cocivera, segretario della Flai Cgil, senza alcuna condizione, come la proprietà ha provato a fare».

Ancora aperti anche i banchetti per la raccolta di firme, in Via Bonino, ma anche, -volanti-, nei punti nevralgici della città. Domani sarà possibile firmare a piazza Cairoli, dove i lavoratori aspetteranno l’esito dell’incontro all’Ufficio provinciale del Lavoro. La petizione è anche on line, sul sito di Tempostretto.it: basta cliccare sul banner con il logo della -Molini Gazzi- e seguire le indicazioni-.

«La petizione è un attestato di solidarietà da parte della cittadinanza – ha spiegato Cocivera -. Abbiamo già raccolto 7000 firme. La vertenza -Molini Gazzi-, infatti, va oltre il pagamento degli stipendi e la salvaguardia del posto di lavoro. L’azienda è una realtà storica, è un valore prezioso per la città. Quando avremo superato l’emergenza stipendi ci concentreremo anche sul significato culturale della conservazione di questa realtà produttiva messinese. Tutta la città si deve mobilitare per la salvezza della -Molini Gazzi-, istituzioni in testa, come è stato fatto un anno fa per la -Birra Messina-.

Intanto si rincorrono le voci che dietro la crisi dell’azienda ci sia una enorme speculazione immobiliare, l’interesse ad abbattere la fabbrica per sostituirla con l’ennesimo, molto remunerativo, palazzo uso uffici, o meglio uso civile abitazione. «Abbiamo accertato – ha rivelato Cocivera – che l’area su cui sorge la fabbrica non è più zona industriale, fin dall’ultima revisione del piano regolatore, circa 10 anni fa: adesso è zona B1, edificabile. Ciò significa che già ai tempi la politica aveva preventivato che un pezzo di storia della città venisse stravolto. Mentre a pochi metri, e giustamente, lo stabilimento della -Birra Messina- e l’autoparco comunale hanno mantenuto sempre la destinazione originaria. Questa scoperta non ci fa stare tranquilli, e possiamo anche capire, pur non condividendolo, il disinteresse della proprietà a continuare la produzione. Ma non ci scoraggia, qui nessuno è intenzionato a mollare.»

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