Molini Gazzi, sit-in dei lavoratori in Prefettura

Molini Gazzi, sit-in dei lavoratori in Prefettura

Molini Gazzi, sit-in dei lavoratori in Prefettura

lunedì 11 Agosto 2008 - 08:27

Lettera di Cocivera (Flai-Cgil) al prefetto Alecci, che riceverà una delegazione: «Situazione esasperata»

In queste ore i lavoratori della Molini Gazzi si trovano in sit-in di fronte alla Prefettura, in attesa di essere ricevuti dal prefetto Francesco Alecci. E’ la nuova tappa della lunga vertenza nata dalla decisione della proprietà dello stabilimento di chiudere battenti.

Enzo Cocivera, segretario della Flai Cgil, si rivolge con una lettera direttamente al prefetto, spiegando che la richiesta di essere ricevuti «scaturisce dall’esasperata situazione che i lavoratori stanno vivendo, con la spada di Damocle dei licenziamenti in itinere e senza soldi dal mese di aprile. Una proprietà insensibile e sorda, che pure con la disponibilità economica per pagare tre mensilità arretrate (maggio, giugno e la quattordicesima), ne ha prima condizionato il pagamento alla sottoscrizione dell’accordo di mobilità da parte della scrivente e dei lavoratori e, successivamente, dopo aver presentato la proposta di concordato preventivo, all’autorizzazione del Giudice».

«Le pressanti richieste della scrivente – prosegue Cocivera – e le sollecitazioni del signor direttore dell’Ufficio Provinciale del Lavoro a corrispondere il dovuto non hanno trovato ascolto. Il dott. Pulejo si è trincerato dietro il consiglio, il parere fornitogli dal proprio legale di non pagare, perché passibile di sanzioni, e di chiedere l’autorizzazione al Giudice. Autorizzazione negata lo scorso 1 agosto, perché “la procedura di concordato preventivo presentata dall’azienda il 15 luglio non è stata ancora avviata dal tribunale medesimo-».

«Il provvedimento del tribunale – si legge ancora – rimette nella sfera delle decisioni aziendali il pagamento delle somme dovute, proprio perché la domanda di concordato non è stata ancora esaminata, non se ne può dedurre l’ammissione o meno, l’azienda non ha cessato l’attività; il proprietario, dott. Francesco Pulejo, ne dispone l’attività, compreso il pagamento di tutte le somme correnti, per esempio le fatture della luce e del telefono, delle imposte dirette e indirette e quindi degli stipendi in favore dei lavoratori dipendenti. Continuiamo a non capire la testardaggine con la quale ancora oggi, in seguito ad un’ulteriore formale richiesta e dopo la decisione del tribunale, si nega il diritto al salario ai lavoratori ed alle proprie famiglie, nonostante in più occasioni se ne è lasciata intravedere la possibilità di un sollecito pagamento».

«Lavoratori che – conclude Cocivera – da circa un mese civilmente manifestano la loro delusione, le proprie preoccupazioni. Che hanno bussato tutte le porte, hanno incontrato tutti i vertici istituzionali, cittadini e provinciali, hanno chiesto solidarietà ed interventi concreti per mantenere il posto di lavoro e per ottenere il frutto del lavoro già svolto. I soldi per vivere».

(foto Dino Sturiale)

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