I lavoratori chiedono spiegazioni all’ing. Palazzo della direzione Navigazione: «Insensata l’esternalizzazione dei servizi. Quegli incarichi sono sempre stati svolti con professionalità dal personale di bordo. Ancora una conferma della volontà di dismettere il trasporto nello Stretto
In attesa dello sciopero di 24 ore fissato per giorno 26 marzo e proclamato in modo unitario da tutte le sigle sindacali, per protestare contro la dismissione del servizio di trasporto nello Stretto, i dipendenti di Rfi-Bluvia tornano a prendere la parola per segnalare quanto verificatosi sulla nave Scilla. In particolare, i lavoratori denunciano che sul mezzo Rfi starebbe operando una ditta esterna,la “Naval Service”, a cui è stato affidato l’incarico di effettuare lavori di manutenzione di routine di competenza degli elettricisti di bordo.
Un tipico caso di “esternalizzazione” dei servizi, affermano i lavoratori per bocca del segretario regionale dell’OrSa Mariano Massaro, che in un fase del genere non ha alcun senso se non quello di rappresentare un’ulteriore conferma della volontà di dismettere il trasporto pubblico nello Stretto e sostituire gradualmente i lavoratori stabilizzati con costosi e flessibili appalti esterni a scadenza programmata. « In presenza di due Tecnici Elettricisti, un 1° Ufficiale di Macchina e un Direttore di Macchina in forza ad ogni equipaggio – affermano i lavoratori – non ha alcuna ragione economica affidare le lavorazioni all’esterno. In assenza di credibili motivazioni l’evento potrebbe tranquillamente inquadrarsi nell’ennesimo esempio di sperpero di denaro pubblico i cui costi ricadranno inevitabilmente sul groppone dei lavoratori e dell’utenza ».
Secondo quanto risulta dal Libro Consegne di Macchina, sono stati diversi gli interventi eseguiti dalla Naval Service: pulizia e manutenzioni degli alternatori, pulizia e manutenzione degli interruttori di macchina, rilevamento dell’isolamento elettrico dei macchinari. «Tutti incarichi – sottolineano i lavoratori – di storica pertinenza del personale di bordo che, con comprovata professionalità ha sempre fornito il servizio egregiamente garantendo il normale svolgimento dell’esercizio anche attraverso specifici interventi straordinari in casi di improvvisa avaria. In tempi di “caccia al fannullone” – concludono i dipendenti aderanti all’OrSa – nell’estremo tentativo di ottimizzare e rendere produttivo il sistema del pubblico servizio, risulta quanto meno in contro tendenza che RFI Bluvia si faccia carico d’investire risorse in superflui appalti esterni che costringono i dipendenti all’inoperosità retribuita».
(foto Dino Sturiale)
