La nave Villa torna in servizio. Ma il traghettamento pubblico non decolla

La nave Villa torna in servizio. Ma il traghettamento pubblico non decolla

La nave Villa torna in servizio. Ma il traghettamento pubblico non decolla

giovedì 24 Luglio 2008 - 09:23

Completata la manutenzione del traghetto di Rfi nei cantieri dell'Arsenale militare

Sono di nuovo 7 i traghetti ferroviari di Rfi che fanno la spola tra Messina e Villa. Oggi, infatti, la Villa, dopo 4 mesi di lavori, che hanno previsto il carenamento, la manutenzione e la riclassifica del natante, è stata riconsegnata a Rfi, e si è così aggiunta alla Rosalia, Sibari, Iginia, Scilla, Riace e Fata Morgana.

Le operazioni sono state effettuate dalle maestranze messinesi dell’Arsenale militare, uno stabilimento Agenzia Industrie Difesa. Una scelta che ha rappresentato la conferma della affidabilità e competenza di questi cantieri. Alla cerimonia, che si è tenuta al molo Norimberga, hanno partecipato il direttore Navigazione di Rfi Filippo Palazzo, il direttore generale dell’Agenzia Marco Airaghi, il contrammiraglio Virginio Laurenti, responsabile Affari generali dell’Aid e il direttore dell’Arsenale contrammiraglio Gian Francesco Cremonini.

Per l’occasione, il direttore Airaghi ha incontrato al Circolo ufficiali, presso il distaccamento della Marina Militare, le massime autorità locali civili: il prefetto, il sindaco e il Presidente della Provincia.

La direzione di Rfi ha espresso grandissima soddisfazione per il completamento dei lavori e gli eccellenti risultati raggiunti.

In realtà, fanno sapere dall’OrSA Navigazione, i lavori sulla Villa rientrano nel normale ciclo di manutenzione a cui sono soggetti tutti i natanti. Tanto è vero che, rientrata questa, sarà adesso la volta di una della altre 6 navi di rientrare in cantiere. La capacità di trasporto di Rfi, quindi, rimane sempre la stessa, insufficiente, soprattutto nel periodo estivo, quando gli utenti con macchina aumentano esponenzialmente.

Si consideri anche, continua l’OrSA, che le navi sono comunque vecchie. Le più giovani sono proprio la Villa e la Scilla, che sono del 1985, e la Fata Morgana, del 1988 (le altre sono: la Iginia del 1969, la Sibari del 1970, la Rosalia del 1972, la Riace del 1983; a cui si aggiungono l’Enotria del 2002, e i monocarena Segesta jet del 1999, Selinunte jet del 1999, e Tindari jet del 1999).

Insomma, la corsa al risparmio di Rfi per quanto riguarda il traghettamento è tutt’altro che finita.

Anche gli altri sindacati del settore si uniscono al commento sulla cerimonia di questa mattina. Filt Cgil, Fit Cisl, FAST, SASMaNT e SAP sostengono che sia stata «il segno tangibile con cui la dirigenza siciliana del Gruppo FS intende nascondere la drammatica realtà dei fatti dietro la sola strategia dei proclami mediatici».

«Oggi accogliamo – ribadiscono i sindacati – il rientro in esercizio di una nave vecchia di oltre 25 anni. Mentre attendiamo notizie di quella nuova nave, promessa e mai giunta, per il trasporto ferroviario sullo Stretto, ogni giorno denunciamo le condizioni di assoluto degrado e di mancanza di sicurezza in cui si svolge il servizio pubblico di traghettamento sullo Stretto di Messina.»

«Operazioni di lifting e di pura immagine mediatica – sostengono le Organizzazioni sindacali – non possono far dimenticare i numerosi disservizi di Rfi Bluvia degli ultimi mesi, non ultimo quello del monocarena Selinunte, il cui guasto ha lasciato centinaia di pendolari abbandonati a sé stessi. Disservizi che caratterizzano giornalmente il trasporto del vettore pubblico sullo Stretto.»

«Crediamo – concludono i Sindacati – siano ben altri gli interventi che Rfi debba intraprendere per garantire il trasporto sullo Stretto, e non la semplice -riverniciatura- di una nave che ha fatto ormai il suo tempo.»

Foto: E. Mittiga

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