Se da noi la vita è meno cara... abbassiamo gli stipendi, niente fondi strutturali, alcun aiuto alle famiglie svantaggiate

Se da noi la vita è meno cara… abbassiamo gli stipendi, niente fondi strutturali, alcun aiuto alle famiglie svantaggiate

Se da noi la vita è meno cara… abbassiamo gli stipendi, niente fondi strutturali, alcun aiuto alle famiglie svantaggiate

mercoledì 05 Agosto 2009 - 12:56

La lega, con il suo portavoce Calderoli, approfitta delle statistiche diffuse da bankitalia sul tenore di vita nelle regioni d'Italia. Al sud la vita costa 16 punti percentuali in meno

La Banca d’Italia, in uno studio pubblicato ieri che fa riferimento a dati del 2006, mette l’accento sul divario del costo della vita tra le città del nord e quelle del sud: -Posta pari a 100 la media nazionale – si legge nel rapporto -, l’indice complessivo del costo della vita risulta pari a 89,3 nel Mezzogiorno e a 107,8 al Centro Nord. Dunque, secondo lo studio statistico, nelle regioni meridionali il livello dei prezzi è del 17% inferiore a quello del Centro Nord-.

In esame sono state prese alcune categorie di prodotti come gli alimentari, l’abbigliamento e l’arredamento, senza tralasciare le spese per affitti e acquisto di immobili. Difatti, a dare una spinta al rialzo alla percentuale per il Nord italia è proprio il costo degli affitti che al sud si differenzia per il 60% in meno.

Non si è fatto attendere il commento del ministro Roberto Calderoli che ha invitato a considerare le proposte del Carroccio sui diversi livelli di salario parametrato al costo della vita nelle varie regioni. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianfranco Miccichè non ci sta e guida la rivolta dei politici meridionali contro la proposta della Lega che, nonostante l’alleanza con il partito di Lombardo, non si concentra in un ragionamento pacato e oggettivo ma attacca ancor di più puntando l’attenzione sui fondi che il governo dovrebbe dare alla regioni del sud italia per rimodernare strutture viarie, aiutare imprese, sviluppare commercio e ridurre la disoccupazione.

Nel rapporto stilato da BankItalia si legge: -oltre due terzi del differenziale di prezzo complessivo sono spiegati dalle spese per l’abitazione, il 14% dalle spese per servizi, il 10% dagli alimentari e il 3 dall’arredamento-. Quindi, secondo questi dati dalle nostre parti si vivrebbe meglio, o perlomeno la spesa da sostenere, in percentuale, permetterebbe alla Nazione di proporre una differenziazioni salariale, meno fondi, aiuti minimi per il sud.

Da quanto sostiene la Banca D’Italia dunque, una minore inflazione nelle zone meno sviluppate del Paese; sembra fatto su misura e non poteva che essere lo spunto per i leghisti per rafforzare la loro -battaglia contro l’arretrato sud-. Estrapolando il concetto chiave dalle parole del leghista Calderoli… -Li stanno bene, meglio di noi. Perchè aiutarli con fondi statali? Concentriamo i fondi al Nord sviluppato che ha più bisogno del meno costoso sud-.

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