Oceano – Foti (Cgil): «Il piano di produzione di Fs per la Sicilia sarà un'apocalisse»

Oceano – Foti (Cgil): «Il piano di produzione di Fs per la Sicilia sarà un’apocalisse»

Oceano – Foti (Cgil): «Il piano di produzione di Fs per la Sicilia sarà un’apocalisse»

lunedì 03 Agosto 2009 - 10:13

Cancellate otto coppie di treni a lungo percorrenza e sedici tra Intercity ed Espressi: per la Cgil questi i numeri che condannano la regione ad essere esclusa dalla nuova “mappa” dei trasporti ferrati

«Per Messina sarà una vera e proprio apocalisse». Un commento che non lascia spazio ad equivoci quello rilasciato dal segretario generale della Cgil Lillo Oceano e del segretario della Filt-Cgil Pino Foti rispetto all’esclusione della Sicilia dalle nuova mappa dei trasporti prrevista nel piano di produzione 2010 (vedi immagine correlata).

Un progetto, commentano i rappresentanti della Cgil, che manifesta in modo evidente e definitivo la vera intenzione del gruppo Fs sul futuro della Sicilia: «La Sicilia, come per altro Fs andava annunciando da tempo, scompare, e insieme a lei tutti treni a lunga percorrenza che oggi collegano la nostra isola al resto del paese e scompaiono anche le officine, gli uffici, le stazioni, le navi. Migliaia di posti di lavoro cancellati, almeno 3000, la maggior parte dei quali a Messina».

La Cgil e la Filt tracciano un bilancio di massima delle conseguenze della ritirata di Fs dalla Sicilia e della cancellazione delle 8 coppie di treni a lunga percorrenza, 16 tra Intercity ed Espressi: verranno chiuse le Officine manutenzione di Messina, Siracusa e Palermo; chiuderà la Sala operativa di Palermo; verranno chiusi tutti gli uffici collegati e le stazioni; soppresse le navi che traghettano i treni nello Stretto. «In questo sistema è evidente che delle 4800 unità di personale oggi impiegate da Fs in Sicilia ne resterà solo una minima parte – osservano Oceano e Foti – dal momento che ciò di cui stiamo parlando non è un progetto a lungo termine ma il Piano trasporti presentato direttamente da Fs, vorremmo sapere di cosa si è parlato nei Tavoli romani e messinesi organizzati e partecipati da Buzzanca nei giorni scorsi. È evidente – proseguono i due sindacalisti- che qualcuno ha bluffato e volutamente negato o omesso. Di certo c’è solo il furto operato ai danni dei messinesi e dei siciliani che, nonostante gli annunci, le promesse, le prese di posizione dei nostri rappresentanti regionali e locali, vengono di fatto sbattuti fuori dal sistema paese, allontanati come un parente scomodo».

La Cgil di Messina, infine, osserva come lo stesso Ponte sullo Stretto sia evidentemente un diversivo, «Buono solo per affermare che sono stati stanziati i soldi per il mezzogiorno, anche se non ci sono neppure quelli. Nel Decreto anticrisi c’è scritto infatti chiaramente che l’utilizzo di quei fondi viene deciso da Tremonti sulla base della compatibilità di finanza pubblica. Come dire: solo dopo avere soddisfatto i bisogni del nord».

La Cgil ritiene non più procrastinabile una grande mobilitazione generale di tutto il mondo del lavoro e dell’intera cittadinanza. «Appare ormai evidente che non ci si possa più tirare indietro e che a settembre si debba andare alla mobilitazione generale di tutta la cittadinanza per la mobilità, le infrastrutture, lo sviluppo e il lavoro. Una mobilitazione sulla quale devono indistintamente spendersi i partiti e i loro dirigenti perché il tempo delle note scritte e delle telefonate amicali è evidentemente finito», concludono Oceano e Foti.

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