L'omicidio di Pancrazio Muscolino. Chiesti 4 ergastoli. Il 14 novembre la sentenza

L’omicidio di Pancrazio Muscolino. Chiesti 4 ergastoli. Il 14 novembre la sentenza

L’omicidio di Pancrazio Muscolino. Chiesti 4 ergastoli. Il 14 novembre la sentenza

martedì 06 Novembre 2007 - 19:17

E’ alle ultimissime battute il processo a carico di 6 delle persone coinvolte nella vicenda dell’omicidio di Pancrazio Muscolino, l’imprenditore di Giardini Naxos che ha perso la vita nel corso della rapina alla villa di famiglia, da parte di una banda di slavi proveniente dal campo nomadi di Agrigento, il 12 settembre 2005.

L’accusa ha formulato le richieste di condanna, al termine del processo in corso davanti ai giudici della Corte d’assise di Messina. Il pm Vicenzo Cefalo ha chiesto 4 ergastoli per i componenti del kommando, e la condanna a 6 anni per le due donne che avrebbero fatto da basiste.

Rischiano l’ergastolo Slobodan Dimitrijevic, 38 anni, Milovan Dimitrijevic, 42 anni, Voikan Dimitrijevic, 30 anni, Zarco Fetovski, 42 anni. 6 anni e 2 mila euro di multa, invece, la condanna chiesta per Dujuka Dimitrijevic, 21 anni, e Vesna Radosavljevic. Chiesta l’estinzione per morte del reo per Nenad Pantic, 30 anni, il giovane che aveva contribuito ad inchiodare il Kommando alle proprie responsabilità, collaborando con gli inquirenti, dopo gli arresti, morto qualche mese dopo. Le due donne, invece, erano state individuate come quelle che, giorni prima dell’assalto alla villa, chiedevano le elemosina all’esterno dei due supermercati di Muscolino e che, secondo gli inquirenti, sarebbero state le basiste del colpo finito in tragedia. La sentenza è attesa per il prossimo 14 novembre.

Il processo in Corte d’appello per altri 6 imputati che avevano scelto il rito abbreviato riprende invece il prossimo 9 febbraio.

Alla sbarra per l’omicidio dell’imprenditore ci sono alcuni dei componenti del kommando che avevano dato l’assalto alla villa di Contrada Chianchitta ed altre persone accusate a vario titolo di ricettazione, rapina e favoreggiamento.

Gli slavi, partiti dal campo nomadi di Agrigento, hanno dato l’assalto all’abitazione dell’imprenditore, noto per la gestione dei due supermercati, armati fino ai denti ma con la sola intenzione di portarsi via il contenuto della cassaforte. Il padrone di casa ha però tentato la reazione, scatenando il conflitto a fuoco che causò la sua morte ed il ferimento del figlio. Gli undici uomini che avevano tentato il colpo si sono poi dati alla fuga, abbandonando sulla via del ritorno ad Agrigento un giovane componente della banda, morto in seguito alle ferite riportate nel corso della rapina. Il suo cadavere è stato ritrovato, l’indomani mattina, sulla spiaggia di Villafranca.

Dopo la tragedia, il campo di Agrigento si è svuotato ed i nomadi sono fuggiti verso il nord Italia. Molti di loro furono bloccati nel corso delle retate scattate in diverse città italiane, nel giro di 24 ore dall’assalto.

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