Avevano escogitato un sistema semplice e redditizio per truffare finanziarie, istituti di credito e concessionarie di auto. Mente dell’organizzazione il titolare di un autosalone di S.Alessio che si era avvalso della competenza e dei consigli di un vicedirettore di banca e di alcuni commercialisti e dei suoi complici. Dopo nove mesi di indagini gli uomini della squadra Mobile di Messina e Vicenza e del Commissariato di Taormina hanno arrestato cinque persone.
Ai arresti domiciliari sono finiti il promotore del gruppo, Giuseppe Santoro, 32 anni, il padre Santo 57 anni, Giuseppe Annone, 25 anni tutti di Messina, il procacciatore di affari Sebastiano Lo Iacono, 72 anni di Valguarnera Caropepe, e Carmelo Grasso, 51 anni vicedirettore di banca. Era quest’ultimo, secondo l’accusa, a consigliare Santoro sulle pratiche da istruire per ottenere i mutui e ad indicare i nomi dei periti a cui rivolgersi per ottenere stime di favore su immobili la cui vendita fruttava poi migliaia di euro.
Gli arrestati devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe. Le modalità erano piuttosto elementari. Un prestanome si presentava in banca o presso una finanziaria e chiedeva un prestito. Esibiva modelli di Cud o cedole stipendiali del tutto false ma che ingannavano gli interlocutori. Accertata la posizione lavorativa e la serietà dei richiedenti veniva erogato il denaro. Dopo il pagamento delle prime rate però il cliente spariva. Un sistema che ha consentito all’organizzazione di truffare anche titolari di concessionarie d’auto. Una volta entrati in possesso del finanziamento e dell’autovettura l’acquirente si dileguava. Poi vendeva l’auto nuova fiammante a prezzi stracciati. La Polizia ha accertato almeno tre casi per un totale di 500.000 euro ma le truffe sarebbero molte di più.
(nella photogallery le immagini degli altri arrestati)
