Operazione -Ponente-: indagate otto persone per estorsione ai danni di un imprenditore

Operazione -Ponente-: indagate otto persone per estorsione ai danni di un imprenditore

Operazione -Ponente-: indagate otto persone per estorsione ai danni di un imprenditore

sabato 23 Ottobre 2010 - 14:03

A chiusura delle indagini sono indagati esponenti di Cosa Nostra barcellonese,imprenditori e progettisti per i lavori di riqualificazione del litorale di Ponente di Milazzo

Il sostituto procuratore della DDA Giuseppe Verzera ha chiuso le indagini dell’operazione Ponente. A sei mesi dagli arresti sono otto gli indagati dell’inchiesta condotta dalla Polizia che ha scoperto un’estorsione ai danni dell’imprenditore palermitano Ettore Crisafulli titolare della “Encla Infrastrutture srl”

Devono rispondere di estorsione e tentata estorsione aggravate dal metodo mafioso. Secondo l’accusa alcuni fra i più importanti boss barcellonesi ed imprenditori “amici” avrebbero costretto l’imprenditore Crisafulli a sborsare una tangente del 3% sull’importo complessivo per aggiudicarsi nel 2007 un appalto da 7 milioni di euro per la riqualificazione del litorale di Ponente a Milazzo. La vicenda ebbe degli sviluppi anche drammatici. Crisafulli subì pesanti minacce ed intimidazioni all’interno dei cantieri. Alla fine l’imprenditore palermitano si convinse costringendolo a consegnare una rata da 10 mila euro e successivamente altri 20 mila euro che rappresentarono il regalo di Natale di Crisafulli ai familiari dei detenuti dei clan di Barcellona. Le richieste però non si esaurirono anzi diventarono sempre più frequenti. Con il trascorrere dei mesi gli furono imposte le forniture dei materiali ed anche l’assunzione di alcuni operai. Quando la situazione divenne insostenibile Crisafulli, nell’estate del 2008, decise di denunciare tutto alla Squadra Mobile di Messina. Il 18 aprile scorso furono arrestate cinque persone ma ora, a sei mesi dai provvedimenti cautelari, gli indagati sono diventati otto. Il provvedimento di chiusura delle indagini ha raggiunto i boss barcellonesi Carmelo D’Amico e Carmelo Salvatore Trifirò e gli imprenditori Nicola Cannone, Salvatore Puglisi, Francesco Di Maio, titolare di un’impresa per la fornitura d’inerti e progettista per conto del Comune di Milazzo della riqualificazione della riviera di Ponente; Elio D’Amico, Domenico Molino ed il geometra Francesco Carmelo Messina.

Nell’inchiesta erano stati indagati anche due nomi eccellenti, quello dell’ex sindaco di Milazzo Lorenzo Italiano e del giornalista Rino Piccione. Il sostituto procuratore Antonino Nastasi, che aveva avviato l’inchiesta, accogliendo l’indicazione del Gip, per i due indagati ha trasmesso gli atti alla Procura di Barcellona, competente per territorio.

L’ipotesi di reato per entrambi è di tentata concussione.

Secondo l’accusa avanzata dagli inquirenti i due indagati avrebbero tentato di convincere Crisafulli a versare 50 mila euro a Piccione. Con questo sistema l‘iter dell’appalto si sarebbe notevolmente velocizzato. Ma ormai di questo aspetto si stanno occupando i magistrati di Barcellona.

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