Scattano le prime pesanti condanne nel processo con il rito abbreviato dell’operazione antimafia Sistema. Il gup Maria Angela Nastasi ha inflitto 10 anni ed 8 mesi al boss dei barcellonesi Carmelo D’Amico, 7 anni e 10 mesi il padrino di Mazzarrà Sant’Andrea, Carmelo Bisognano ed ha assolto perché il fatto non sussiste il catanese Alfio Giuseppe Castro, ritenuto uomo dei clan di Barcellona in provincia di Catania.
L’inchiesta scattò il 17 febbraio 2009 grazie alle denunce dell’ex vice presidente del consiglio comunale di Barcellona ed imprenditore edile Maurizio Marchetta. L’uomo raccontò agli investigatori della Squadra Mobile di aver pagato per un decennio il pizzo alle cosche bercellonesi e svelò il sistema con il quale venivano gestiti gli appalti pubblici.
Le imprese che volevano lavorare in questo settore erano costrette a versare fra il 3 e il 4 % dell’ammontare dei lavori ai clan mafiosi.
Il gup Nastasi il 21 dicembre scorso aveva già rinviato a giudizio gli altri tre indagati dell’operazione Sistema che hanno chiesto di proseguire con il rito ordinario. Si tratta di Pietro Nicola Mazzagatti, boss di Santa Lucia del Mela, e degli agrigentini Vincenzo Licata e Domenico Mortellaro.
