Il giudizio di un lettore sull'avvio del servizio
Una lettera in cui punto per punto, anzi numero per numero, vengono elencate tutte le voci poco chiare di un servizio, quello di traghettamento veloce dello stretto, che dovrebbe partire lunedì ma che quasi certamente subirà ulteriori ritardi. A scriverla, indirizzando ai vertici del Consorzio Metromare, Domenico Caccamo, uno dei tanti pendolari che ogni giorno, con disservizi di ogni sorta, fanno avanti e indietro da una sponda all’altra dello Stretto, sfiorando spesso i limiti dell’esasperazione.
Di seguito la denuncia dell’utente.
Scrivo per segnalare alcune delle incongruenze da me riscontrate nel prendere atto dei contenuti del quasi nuovo servizio di traghettamento con mezzi “non tanto veloci” sulla tratta Messina – Reggio Calabria e Messina – aeroporto dello Stretto e ritorno:
1) tenuto conto che gli attuali reali tempi di percorrenza sono di 35 minuti tondi tondi e non di quanto indicato da codesto Consorzio, appare improbabile, ad esempio, che la navetta che parte da Messina alle 07,05 possa ripartire da Reggio alle 07,40;
2) certo è che sarebbe stato sufficiente intercalare tra gli attuali orari le corse in più programmate per il nuovo servizio, piuttosto che ideare ex novo orari non rispettosi di coincidenze di treni per i pendolari provenienti per esempio dalle zone ioniche e tirreniche del messinese e del bus ATAM in partenza dal porto di R. C. alle 08,10;
3) non si comprende poi come la corsa delle ore 20,00 da Messina non sia accompagnata da quella di ritorno per Messina;
4) mi chiedo e vi chiedo, inoltre, quanti dei potenziali passeggeri potranno usufruire del cosiddetto abbonamento agevolato che prevede un reddito inferiore ai 25.000 € e l’indicazione “preventiva” degli orari di utilizzo del servizio, pretesa quest’ultima, che vanificherebbe la conquista sindacale della flessibilità quotidiana dell’orario di lavoro e che non terrebbe conto della variabilità e dell’imprevediblità dell’orario di entrata ed uscita dai luoghi di lavoro, di forze dell’ordine, di personale medico, del comparto giudiziario, bancario, assicurativo, di studenti, ecc.;
5) suggerisco pure l’opportunità che l’equipaggio venga sensibilizzato circa il rispetto degli orari, sveltendo tra l’altro, le operazioni d’imbarco spesso rallentate, e non solo, dall’attardarsi sul molo d’imbarco di passeggeri dediti alla rituale fumatina o chiacchieratina;
6) quanto alle corse da e per l’aeroporto non capisco, nel caso di utilizzazione del volo serale, come si dovrà rientrare a Messina e provincia, se non prendendo un taxi per raggiungere Villa S. Giovanni, con tempi e costi che indurranno a preferire ancora l’aeroporto di Catania;
7) chi più ne ha più ne metta !!!!
Senza prolungarmi ulteriormente, auspico che la giusta ed inderogabile necessità della prestazione di un servizio valido ed efficiente, tra l’altro incentivato profumatamente, prevalga sullo spirito del -profitto innanzi tutto-, principio che da qualche anno a questa parte è l’obiettivo irrinunciabile dell’azienda ferroviaria, servizio che, così com’è organizzato, sacrifica l’aspetto sociale, nonostante che il fattivo contributo economico delle Istituzioni abbia voluto dare una tangibile e concreta risposta al riconosciuto principio della continuità territoriale, tanto sbandierato a destra e a manca.
E’ giunta l’ora che i nostri politici, si decidano a non accettare più il compromesso, ma pretendano improrogabilmente le giuste risposte a quanto già indicato e richiesto.
Il pendolare Domenico Caccamo supportato dalla solidarietà di altre decine di pendolari consultati in queste ore
