Minacciato uno sciopero generale qualora non dovessero arrivare risposte nel giro di 20 giorni. Chiesto l’intervento dell’assessore regionale Di Mauro
E’ stato d’agitazione all’Ente Parco dei Nebrodi. Si è tenuta stamani un’affollata assemblea dei lavoratori dell’ente, nella quale si è discusso delle varie problematiche che hanno interessato nell’ultimo anno la gestione dell’Ente. Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Sadirs, Cobas-Codir e Siad denunciano, in particolare, che la direzione dell’Ente Parco ha risposto alle loro legittime denunce, «quando ha risposto», con atti che invece di raffreddare e normalizzare le relazioni sindacali, hanno ulteriormente aumentato le frizioni. La mancata convocazione delle organizzazioni sindacali, già programmata per il 28 gennaio scorso, per definire il pagamento del lavoro straordinario a consuntivo, nonché il saldo del piano di lavoro 2009, la pianta organica indispensabile per l’eventuale stabilizzazione del personale a contratto a tempo determinato, presente nell’ente con oltre 50 unità, nonostante sia in discussione in giunta regionale una legge sulla stabilizzazione del personale stesso, sono una parte delle richieste per le quali si è avuto solo silenzio.
E mentre i lavoratori precari si interrogano sul loro destino, l’Ente Parco, denunciano i sindacati, «mette a concorso un unico posto, quello per direttore, guarda caso! La mancata liquidazione del Famp (Fondo miglioramento servizi) 2009, nonostante le relative tabelle siano state approvate dal tavolo sindacale nello scorso dicembre e dopo un lungo tira e molla, è davvero inspiegabile. A ciò si aggiunge lo stravolgimento delle suddette tabelle da parte del direttore con atto unilaterale, adottato dopo una decina di giorni senza consultare i rappresentati dei lavoratori. Atto che di fatto ha bloccato l’erogazione dei fondi». E ancora, i sindacati denunciano e non comprendono «l’atteggiamento assunto dal direttore, che con un ordine di servizio ha trasferito di fatto due dirigenti sindacali in altre sedi distanti da quella dove prestavano servizio. Cosa, questa, che viene letta come una eventuale punizione a chi, svolgendo il proprio ruolo di sindacalista rappresenta, da un lato i lavoratori e dall’altro le organizzazioni sindacali».
«Le criticità amministrative – continuano i rappresentanti sindacali – sono palesi, con adozioni di atti amministrativi in contrasto con le più elementari norme amministrative e contrattuali, dimenticando che l’Ente Parco dei Nebrodi è un ente pubblico e pertanto soggetto al rispetto di norme e regole contrattuali. Riteniamo giunto il tempo che si ritorni alla normalità nei rapporti sindacali, che ai lavoratori vengano riconosciute le loro giuste spettanze e che si apra una serena discussione sulla Pianta organica del Parco e sugli altri problemi che da tempo attanagliano questo ente pubblico, e che sia dovuta a quei lavoratori che da anni prestano servizio presso questo ente con abnegazione disponibilità il giusto riconoscimento». Questi sono i motivi che portano i sindacati a proclamare lo stato d’agitazione, aggiungendo che, «se decorsi 20 gironi dalla data della presente l’amministrazione non avrà convocato il tavolo di contrattazione, saranno loro malgrado costretti a dichiarare lo sciopero generale di tutto il personale dell’Ente. Chiediamo anche l’intervento dell’assessore regionale Di Mauro e del direttore regionale competente ad attivare le procedure di raffreddamento dei conflitti sindacali».
