Pastificio Puglisi. Lettera della sorella di un lavoratore: -Cinquanta famiglie in bilico. Continuano gli attriti tra lavoratori e direzione-

Pastificio Puglisi. Lettera della sorella di un lavoratore: -Cinquanta famiglie in bilico. Continuano gli attriti tra lavoratori e direzione-

Pastificio Puglisi. Lettera della sorella di un lavoratore: -Cinquanta famiglie in bilico. Continuano gli attriti tra lavoratori e direzione-

martedì 24 Giugno 2008 - 13:56

Qualche giorno fa vi avevamo illustrato la difficile situazione del Pastificio Puglisi di Gianmoro, che dopo un anno di inutili tentativi di conciliazione tra la dirigenza ed i lavoratori rappresentati dalla Uila, è divenuta incandescente ed ha portato allo stato di agitazione del personale, che ha anche la convocazione urgente dell’azienda presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro.

Oggi torniamo sull’argomento a seguito di una lettera inviataci dalla sorella di uno dei dipendenti dell’azienda della provincia di Messina. -Vi scrivo questa mail perchè voglio porre all’attenzione della stampa, per quanto è nelle mie possibilità, l’attuale critica situazione che si stanno trovando ad affrontare circa 50 lavoratori – scrive Francesca Bonarrigo. In seguito alla situazione nota da più di dodici mesi, all’interno dello stabilimento si è venuta a creare una situazione di forte attrito tra i lavoratori e la direzione. Una situazione causata in particolar modo dall’incerto futuro dell’azienda che mette in discussione la sopravvivenza di quasi cinquanta famiglie e la possibilità stessa per alcuni lavoratori di trovare un altro lavoro a causa della loro età. Inoltre la sorte dei dipendenti, è aggravata dalla presenza in seno all’azienda di gravi comportamenti antisindacali, rappresentati in larga parte dalla mancata applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e dalla totale assenza di un programma produttivo serio e lungimirante, che assicuri una continuità di produzione e che dia stabilità e certezze ai lavoratori del pastificio-.

Il clima appare quindi ancora rovente. I lavoratori attendono concrete risposte, senza le quali non si escludono eclatanti manifestazioni di protesta.

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