Il giudice monocratico ha sospeso la pena e lo ha rimesso in libertà. Patteggiano anche gli altri due complici
Ha patteggiato dieci mesi di reclusione il maresciallo dei Carabinieri, in servizio al Comando Provinciale di Messina, Giancarlo Grasso, 54 anni arrestato il primo aprile scorso dalla Polizia per tentato furto. Grasso è comparso stamani davanti al giudice monocratico Alfredo Sicuro che gli ha sospeso la pena e lo ha rimesso in libertà, revocandogli i domiciliari. Ha patteggiato dieci mesi anche Giuseppe Arena, 30 anni mentre lo zio Salvatore Arena 37 anni è stato condannato ad un anno e due mesi di reclusione. Quest’ultimo, che aveva alcuni precedenti, rimane agli arresti domiciliari.
Grasso ed i due complici furono arrestati all’alba del primo aprile dagli agenti di una Volante della Polizia che li sorpresero mentre tentavano di entrare nel supermercato Vinci di viale Principe Umberto. Dopo una telefonata al 113 i poliziotti giunsero sul posto e notarono Grasso seduto sulla sua macchina. Nelle vicinanze i due Arena erano intenti a forzare la griglia esterna dell’impianto di climatizzazione. Alla vista dei poliziotti i tre tentarono di fuggire ma furono bloccati ed arrestati. Sulla macchina del carabinieri gli agenti trovarono e sequestrarono alcuni arnesi da scasso e uno scanner che i tre utilizzavano per intercettare le frequenze delle forze dell’ordine. Giù una prima volta la richiesta di patteggiamento di Grasso e dei suoi due complici era stata rigettata dal giudice monocratico. Oggi i legali dei tre hanno riformulato le richieste, aumentando sensibilmente la pena. A queste condizioni il Pm Anna Maria Arena ha dato il consenso al patteggiamento.
