Bastano 10 minuti per fare saltare le coincidenze
La nave delle 6,40 parte alle 6,50, probabilmente perché deve recuperare il ritardo accumulato nella notte a causa dello spostamento a Tremestieri. Da qualche giorno i pendolari si trovano ad affrontare un disagio apparentemente minimo, eppure per molti decisivo per raggiungere in orario il posto di lavoro. Il presidente del Comitato pendolari dello Stretto lo ha denunciato stamattina Pietro Interdonato; presidente del Comitato, accusando anche Rfi: «Ancora una volta i pendolari dello Stretto gridano allo stato di abbandono in cui Rfi li ha lasciati. Lo dimostra il fatto che l’egemonia appartiene all’armatore privato, il quale, rispettoso della forma, chiude con i tornelli la rada S. Francesco, con l’ipocrita scusa della sicurezza post 11 settembre».
«Quale sicurezza? – si chiede provocatoriamente Interdonato -, quella delle loro tasche, che rimpinzano come l’otre, grazie anche a canoni ridicoli versati al Comune, come quello per il serpentone, dato loro in concessione. L’ultimo balzello è l’aumento del biglietto di sola andata a 1,50 euro, a scapito solo del passeggero. Per giunta non rispettando gli orari, facendo saltare le coincidenze, creando moltissimi disagi.»
