I politici hanno fallito: il rilancio dell'Atm parte da un dirigente tecnico

I politici hanno fallito: il rilancio dell’Atm parte da un dirigente tecnico

I politici hanno fallito: il rilancio dell’Atm parte da un dirigente tecnico

sabato 28 Giugno 2008 - 12:30

Il Coordinamento Atm della Fit Cisl fa le sue proposte per salvare l'Azienda trasporti

Gestione unitaria di tutta la mobilità urbana. Ma, soprattutto, basta all”utilizzo dell’Atm come uno strumento di consenso politico. Questi i punti cardine del documento emanato dall’Assemblea dei lavoratori Fit Cisl, riunitasi ieri, insieme ai responsabili aziendali. Il documento snocciola i guai dell’Atm: «La bassissima quantità di mezzi in esercizio registrata negli ultimi mesi, l’assoluta mancanza di idee e di una strategia di rilancio da parte della gestione commissariale aziendale e della città, la gravissima condizione finanziaria che mette a rischio continuo la regolare retribuzione dei lavoratori, l’incertezza ed il mancato pagamento dei fornitori, il ritardo nel trasferimento delle risorse finanziarie dovute dalla Regione e dal Comune, il perdurare di una totale assenza di indirizzi certi in materia di viabilità, servizi di mobilità urbana e di organizzazione del traffico urbano».

La ricetta per uscire dalla crisi c’è, secondo i lavoratori Cisl, e comporta l’affidamento all’Azienda dei «servizi connessi alla mobilità urbana, come previsto dalla Delibera del Consiglio comunale del maggio 2004 (carro attrezzi per rimozione auto, ganasce blocca-auto, manutenzione semafori, segnaletica stradale nella ZTL, servizio trasporto categorie sociali svantaggiate)». Inoltre all’ATM dovrebbero essere affidate le aree di sosta a pagamento individuate ed in fase di realizzazione.

Come previsto dall’articolo 2 dello statuto aziendale, dovrebbe essere consentito di fornire servizi a clienti terzi (pubblici e privati), ma anche di usare le officine per attività a pagamento come la manutenzione, la riparazione e la revisione di bus, pullman, autocarri. Ancora, si dovrebbe attivare ed organizzare il servizio pubblicità all’interno e sull’esterno degli autobus e delle vetture del tram.

L’Assemblea fa notare che queste scelte produrrebbero «il completamento dell’orario di lavoro settimanale a 39 ore contrattuali degli ausiliari del traffico, che vanno adibiti anche a supporto all’azione di vigilanza della Polizia Municipale. Il proseguimento della stabilizzazione del personale ex LSU, a cominciare da quanti già operano in servizi essenziali di cui è riconosciuta la carenza di organico strutturale. L’impiego produttivo dei lavoratori non più idonei a svolgere le mansioni originarie».

Necessaria sarebbe anche la «riduzione drastica di tutti gli appalti esterni e gli incarichi professionali per quelle attività che possono essere svolte dal personale e/o delle strutture presenti in Azienda. La costituzione di una Commissione tecnica paritetica, con il compito di verificare con periodicità mensile i risultati prefissati rispetto all’aumento delle entrate, la diminuzione dei costi, l’incremento dei servizi offerti all’utenza», e, infine, la «realizzazione di un codice etico che regoli i rapporti con l’Azienda nell’impiego del personale e nelle scelte relative all’utilizzo delle professionalità e delle risorse umane».

Niente di ciò potrà avvenire, però, se la politica non abbandona la logica dell’occupazione clientelare dei posti di sottogoverno. per questo, in chiusura, l’Assemblea ribadisce la richiesta al sindaco di nominare «un Commissario esperto con obbiettive e riconosciute capacità tecniche nel settore, a cui affidare per almeno un anno il compito di avviare un serio piano di risanamento, riorganizzazione e rilancio dell’ATM di Messina».

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