Post alluvione. Salta il corteo, ma non manca il “rumore”. Marisa Calafiura: «Gli sfollati costretti ad abbandonare gli alberghi»

Post alluvione. Salta il corteo, ma non manca il “rumore”. Marisa Calafiura: «Gli sfollati costretti ad abbandonare gli alberghi»

Post alluvione. Salta il corteo, ma non manca il “rumore”. Marisa Calafiura: «Gli sfollati costretti ad abbandonare gli alberghi»

sabato 06 Febbraio 2010 - 12:05

Parla senza freni la presidente del Comitato “Insieme per non Dimenticare”, e denuncia alcuni episodi verificatisi nelle ultime settimane negli alberghi: «Un vero e proprio out-out, entro il 28 tutti fuori. Ma molti non hanno ancora trovato neanche un casa in affitto». E sul Comitato “Salviamo Giampilieri”: «Ci hanno lasciati soli»

Il corteo alla fine non ha preso “forma” ma la mattinata degli sfollati aderenti al Comitato “Insieme per non Dimenticare”, punto di raccolta di tutti i cittadini delle zone colpite dell’alluvione che sperano appunto di non essere dimenticati anche in nome delle 37 vittime, è stata ben più importante. Più importante e soprattutto più “rumorosa” di qualsiasi altra “sfilata” cittadina. Lo è stato perché loro, i “veri” sfollati, riuniti nella piazza antistante Palazzo Piacentini, con in testa la presidente del Comitato Marisa Calafiura, hanno “urlato” tutta la loro rabbia verso la decisione, maturata nel giro di qualche settimana, ma ufficialmente “faxata” ieri, dell’abbandono definitivo e senza “appello” delle strutture alberghiere: badate ben però, non solo per coloro che sono destinatari di ordinanza di rientro in quanto residenti in abitazioni “verdi”, ma per tutti, anche per quelli che -sono- gialli, viola e rossi.

«In queste ultime settimane – spiega Marisa Calafiura senza troppi giri di parole – due addetti dell’ufficio Funzione2 del soggetto attuatore si sono recati negli alberghi invitando le persone, in modo non sempre gentile, ad abbandonare al più presto le strutture, e spiegando che il Comune non può più farsi carico di pagare il soggiorno degli sfollati negli alberghi. Peccato però che molti di loro – continua la presidente – a cui tra l’altro il giorno dopo la prima manifestazione (il 15 gennaio ndr), il sindaco aveva promesso l’arrivo di sussidi, non soltanto si ritrovano fuori dagli hotel e senza una casa, ma per giunta senza un supporto economico. Le persone hanno cercato e continuano a cercare un alloggio in affitto ma spesso, pur volendo, non riescono a trovarlo. Abbiamo pubblicato anche diversi annunci in cui, come Comitato, informiamo di essere alla ricerca di appartamenti, ma abbiamo ottenuto poche risposte, o comunque insufficienti per tutti».

Marisa Calafiura è un fiume in piena e parlando a viso aperto di fronte a telecamere e giornalisti afferma: «L’ordinanza di evacuazione scade giorno 28 febbraio ma ad alcune persone è stato detto di abbandonare gli alberghi già prima della data in questione. A tanti degli sfollati che oggi sono qui presenti, e di cui comprendo a pieno le preoccupazioni visto che a me è capitato di vivere la stessa esperienza nel 2007, è stato detto di organizzarsi per tempo perché gli hotel vanno sgomberati. È solo ed esclusivamente per questa ragione che all’improvviso si è deciso di interrompere il servizio delle cooperative sociali all’interno delle strutture alberghiere (vedi correlata in basso intervista alla dottoressa Tornesi), per mettere le persone con le spalle al muro. Ho parlato con conoscenti che vivono all’Aquila: ebbene, lì le persone negli hotel sono ancora 7 mila e per tutti la permanenza è stata pagata fino a settembre. Ma quella è un’altra storia, un’altra città, qui a Messina evidentemente la nostra vita “costa troppo”».

Tornando invece allo “sfumato” corteo, per il momento solo rimandato, anche in questo caso la motivazioni elencate da Marisa Calafiura sono ben precise e non lasciano certo spazio ad equivoci, confermando la “tesi” da noi giù più volte sostenuta: quella cioè che il torrente che attraversa Giampilieri è come se ormai simbolicamente dividesse due comunità. Spiega la presidente del Comitato: «Ho personalmente contattato i responsabili del comitato “Salviamo Giampilieri” chiedendogli questa mattina di sfilare tutti insieme in corteo perché la nostra intenzione, e lo dimostra il fatto di non aver avanzato nessuna richiesta di “ricevimento” né da Buzzanca né tantomeno dal prefetto, era quella di ricordare le vittime, (il 1° febbraio sono infatti scattati i quattro mesi dall’alluvione), e di far sentire la voce di chi prima di entrare in casa attende la definitiva messa in sicurezza della collina. E non si tratta solo di abitanti di Giampilieri ma anche di Altolia, Molino, e di tutte le altre zone. Ebbene la mia richiesta è stata ignorata, perché non c’è interesse a rimanere compatti e “lottare” anche a fianco di chi ha perso tutto».

Dichiarazioni di fuoco quelle della presidente del Comitato “Insieme per non Dimenticare”, testimonianze altrettanto eloquenti da parte dei cittadini che sostengono di essere stati posti di fronte ad un vero e proprio “out out” da parte dei componenti dell’ufficio del soggetto attuatore chiamati ad eseguire disposizioni ben precise.

“Emerge” dunque un altro volto della tragedia che quattro mesi fa ha sconvolto le zone colpite dall’alluvione e che può essere sintetizzato nel grande punto di domanda che si pongono anche gli sfollati aderenti al comitato “Insieme per non dimenticare”: perché, se come più volte detto dall’ing. Lo Monaco, gli interventi di messa in sicurezza potrebbero terminare già nei mesi estivi, salvo imprevisti, gli organi preposti non possono garantire ai cittadini il soggiorno in albergo (magari trasferendo tutti in un’unica struttura) o eventualmente supportarli nella ricerca di una sistemazione alternativa? Sarà forse arrivato il momento di fare i “conti”?

foto Dino Sturiale

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Salita Villa Contino 15 - 98124 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007

Questo sito è associato alla

badge_FED