Povertà in crescita anche a Messina; a confermarlo don Pati, creatore di case famiglia per i bisognosi

Povertà in crescita anche a Messina; a confermarlo don Pati, creatore di case famiglia per i bisognosi

Povertà in crescita anche a Messina; a confermarlo don Pati, creatore di case famiglia per i bisognosi

sabato 06 Ottobre 2007 - 11:44

Sette milioni di poveri in tutta Italia: è questo il dato allarmante diffuso ieri dall’Istat. I dati resi noti dall’Istituto di statistica rivelano che l’11,1% delle famiglie italiane vive in una condizione di indigenza.

Ma l’elemento più scioccante è che i due terzi di questi poveri risiedono al Sud. Infatti, i nuclei familiari del Mezzogiorno sono, spesso, costituiti da un capofamiglia a basso livello di istruzione o a basso livello professionale (quando non disoccupato), molti figli e almeno un componente anziano.

Al Sud, poi, soprattutto negli ultimi anni, sembra avere grande incidenza lo “scoramento- delle donne, testimoniato dalla crescita esponenziale del livello di inattività femminile; per conseguenza diretta aumenta il numero delle famiglie monoreddito.

“Confermo assolutamente quanto rilevato dall’Istat- ha dichiarato don Franco Pati, parroco di Camaro e presidente dell’associazione S. Maria della Strada.

“Attraverso le mie case di accoglienza, infatti, rilevo che anche nella nostra città le famiglie si trovano a vivere un periodo molto difficile. Nei tempi passati erano per lo più gli anziani a trovarsi in situazioni di indigenza, mentre adesso è maggiore il numero dei giovani (parliamo di una fascia d’età compresa tra i 40 e i 50 anni) che si trovano in stato di povertà estrema; ciò significa, purtroppo, che non hanno una casa e non hanno di che mangiare e vestirsi.

Anche attraverso le parrocchie, poi, è possibile toccare con mano la realtà di famiglie che, pur potendo contare su un reddito, non riescono ad arrivare a fine mese e chiedono aiuto per potere pagare le bollette. Certo, parliamo di famiglie monoreddito, perché i soldi in questo caso non bastano assolutamente. E’ una situazione di cui va preso atto in modo da cercare le possibili soluzioni-.

Questo è un primo spunto di riflessione, ma non dobbiamo dimenticare che, ad avvalorare quanto reso noto dall’Istat, vi sono anche le dichiarazioni fatte negli ultimi anni dalle associazioni dei consumatori. E’ ormai certo, infatti, che l’indebitamento degli italiani cresce sempre più, mentre non aumentano i consumi. A pesare sui bilanci delle famiglie non è solo l’acquisto della casa; al contrario, spesso sono le emergenze che richiedono il credito in forma liquida (malattie, spese legali, arretrati fiscali ed altre necessità improvvise).

E’ divenuto, pertanto, usuale fare ricorso al cosiddetto “credito al consumo- per riuscire ad acquistare beni di prima necessità. Parliamo, dunque, di prestiti che servono ad arrivare a fine mese ma che, di contro, inducono i sottoscrittori a convivere con “l’incubo- rata.

E’ partendo da qui che, a volte si innesta quel circolo vizioso che deve rappresentare un’ulteriore preoccupazione per la società intera, in quanto conduce nei meandri dell’illegalità. Le statistiche, infatti, rivelano che l’usura è un fenomeno in aumento, anche per effetto dello stato di povertà delle famiglie e del ricorso all’indebitamento e al sovraindebitamento.

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