I precari del Comune “invisibili- da troppi anni. Lettera aperta al commissario Sinatra

I precari del Comune “invisibili- da troppi anni. Lettera aperta al commissario Sinatra

I precari del Comune “invisibili- da troppi anni. Lettera aperta al commissario Sinatra

mercoledì 12 Marzo 2008 - 11:29

Ed intanto si minaccia di proclamare un ulteriore stato di agitazione

Dopo quelli del Policlinico, ecco arrivare i “precari invisibili- del Comune che oggi, dopo avere protestato nelle scorse settimane, hanno deciso di rivolgersi al commissario Sinatra scrivendo una lettera aperta.

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro-. Questo è il principio costituzionale che si vuole ribadire attraverso questa missiva, attraverso la quale tali precari hanno ripercorso l’iter che in questi anni li ha visti protagonisti.

-Il lavoro, per essere fonte di autentica emancipazione e libertà, deve essere innanzitutto sicuro e dignitoso. Quante volte abbiamo sentito queste parole – affermano i pecari – ma la realtà è che, invece di convocare un incontro con i sindacati ed aprire un tavolo di confronto per applicare le norme delle finanziarie 2007 e 2008 sulla stabilizzazione del personale precario, si pensa bene di infierire di fatto su 153 precari riducendo ulteriormente i già miseri stipendi,discriminandoli, alimentando indubbiamente fame, miseria, umiliazione e disperazione.

Diciotto anni or sono, ebbe inizio il nostro calvario. Eravamo un esercito di 35mila in tutta la Sicilia e ci chiamavano giovani articolisti perché eravamo tutti giovanissimi, adesso qualcuno è andato in cielo, qualche altro è emigrato e quelli rimasti sono tutti sposati con famiglie a carico e costretti da questa società a vivere sulla soglia della povertà. Dopo anni di sofferenze, gli articolisti di quasi tutte le città siciliane hanno trovato occupazione grazie agli enti in cui prestavano gratuito servizio, per loro fortuna anche alcuni articolisti messinesi hanno coronato il loro sogno ed hanno potuto iniziare a versare i contributi per la pensione. Mentre noi, articolisti e soprattutto lavoratori insostituibili a Palazzo Zanca, siamo diventati da ben dodici anni impiegati comunali con tanto di cartellino di riconoscimento ma senza adeguato salario e peggio ancora con contributi ridotti per la pensione di vecchiaia che rimarrà un vero miraggio!

Nel 2003 eravamo 179, ma qualcuno, nel tempo, ha pensato di aggiungere altro precariato fino a farci diventare un fritto misto di 304 invisibili che dal 1996 espletano giornalmente servizio per il Comune di Messina. Abbiamo immagazzinato una notevole professionalità senza però che nessuno si prenda cura del nostro futuro. Per quanto concerne la nostra stabilizzazione, nessuno ne parla, siamo degli -invisibili-. È proprio così, -invisibili- che da ben 12 anni lavorano con enorme spirito di sacrificio e con tanto di fotografia nel tesserino di riconoscimento.

Ora anche Lei, Signor Commissario si mette di fatto a remare contro togliendo a 153 precari ben 6 ore settimanali. nche Lei si allinea insieme con tutti quelli che in passato hanno calpestato la nostra professionalità ed intelligenza, la nostra fiducia e sopratutto la nostra dignità? Aspettiamo fiduciosi e speriamo che in questa settimana Lei ci dia la notizia che, almeno i 153 precari ridotti al lumicino, già dal mese entrante possano ritornare a lavorare a 24 ore settimanali, diversamente, nonostante tutta la nostra pazienza, dalla settimana prossima inizierà uno stato di agitazione e da quel momento manifesteremo civilmente nei modi e nelle maniere che ci hanno sempre contraddistinto, riservandoci però la possibilità di invitare -Striscia la Notizia- e -Le Iene-, per far sapere all’Italia che noi esistevamo nell’88 ed esistiamo tutt’oggi senza avere la possibilità di progettare l’ ormai striminzito futuro-.

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