Presidio degli ex-dipendenti Jolly Hotel all'entrata dell'edificio di via Garibaldi

Presidio degli ex-dipendenti Jolly Hotel all’entrata dell’edificio di via Garibaldi

Redazione

Presidio degli ex-dipendenti Jolly Hotel all’entrata dell’edificio di via Garibaldi

martedì 07 Aprile 2009 - 10:29

Licenziati dal primo gennaio del 2009, I 25 lavoratori del Jolly Hotel chiedono spiegazioni all'imprenditore D'Amico sul perché della riapertura con l'assunzione di nuovo personale

Si riapre, se mai si fosse conclusa, la vertenza del Jolly Hotel di Messina. Questa mattina infatti una delegazione dei 25 lavoratori licenziati dal primo gennaio del 2009, sono tornati a protestare pacificamente davanti l’entrata dell’edificio contro l’atteggiamento assunto nei loro confronti dall’attuale titolare dell’azienda che gestisce l’albergoCesare D’Amico. Necessario però a tal proposito fare un piccolo passo indietro. Il Jolly Hotel di Messina è passato dalle mani della catena nazionale alla Medea hotels di Francesco d’Amico nel novembre del 1999. Da allora i lavoratori avrebbero accumulato arretrati fino all’ulteriore passaggio all’attuale proprietà, la Mortelle hotel, guidata da Cesare d’Amico, padre di Francesco. Passaggio che, come spiegato dai dipendenti nel corso degli incontri avuti in sede istituzionali ma ai quali D’Amico non si è mai presentato, è stato raggiunto tramite accordo sindacale con licenziamento e nuova assunzione, ma con la garanzia che sarebbero stati corrisposti arretrati e Tfr. Che ancora mancano all’appello.

Questa mattina però gli ex-dipendenti dell’Hotel hanno un motivo in più per protestare: «L’atteggiamento assunto dalla proprietà – afferma il rappresentante della Filcams Cgil Carmelo Garufi, impegnato nel presidio con i lavoratori – appare completamente insensato. I lavoratori sono stati licenziati il primo gennaio del 2009 motivando tale decisione con la cessazione del contatto di locazione, ma dopo qualche mese veniamo a scoprire che l’hotel ha riaperto battenti, con un personale completamente nuovo, assunto tramite agenzia interinale – afferma Garufi. Al momento è possibile solo pernottare, manca l’attività di ristorazione ma ci è stato comunicato che a breve verrà ripristinato anche quel servizio, assumendo altro personale sempre attraverso accordo interinale per cercare di mettere da parte i sindacati».

Un comportamento che lavoratori e sindacato condannano in toto e rispetto al quale sono pronti a rispondere: «Stiamo valutando se esistono gli estremi del reato di condotta anti-sindacale da parte della proprietà in modo da poter eventualmente procedere con una denuncia nei confronti del signor D’Amico. Il nostro appello si rivolge poi anche ad imprenditori e rappresentanti istituzionali affinché ci supportino in questa “battaglia”».

(Foto Dino Sturiale)

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