Prima nottata di fronte i cancelli del Comune per le due precarie della scuola. Lo sciopero della fame continua

Prima nottata di fronte i cancelli del Comune per le due precarie della scuola. Lo sciopero della fame continua

Prima nottata di fronte i cancelli del Comune per le due precarie della scuola. Lo sciopero della fame continua

sabato 12 Settembre 2009 - 10:09

Non sembrano intenzionate a fermarsi fin quando non verrà dato loro qualche garanzia sul loro futuro lavorativo. La presidente del Cip Katia Santacroce denuncia la totale assenza delle istituzioni locali. Interviene anche la rappresentante dell’Osservatorio Scuola Liliana Modica: «Un gesto di esasperazione frutto del disinteresse del governo regionale e nazionale»

È trascorsa così, di fronte i cancelli di Palazzo Zanca, nel silenzio e forse nella troppa indifferenza, la prima nottata delle due precarie della scuola che ieri hanno dato il via allo sciopero della fame. Un gesto di estrema disperazione, quello inscenato dalle due insegnanti di scuola elementare rimaste fuori dalle graduatorie per l’assegnazione dell’incarico, per cercare di scuotere le coscienze della collettività e dei rappresentanti istituzionali nella speranza che qualche soluzione possa essere trovata.

Al momento però, come ci conferma la rappresentante del Cip Katia Santacroce, dai piani alti ancora nessuna risposta, neanche una parola di solidarietà: «Già in occasione dello sciopero dello scorso 5 settembre, pur avendo invitato le autorità locali a scendere in piazza al nostro fianco, l’unica risposta che abbiamo avuto è stato il silenzio. E’ stavolta sta succedendo la stessa cosa».

La Santacroce che fino alla mezzanotte di ieri è stata a fianco delle due precarie a rischio di esclusione anche dalle graduatorie del contratto di disponibilità, anche oggi tornerà a far visita alle colleghe: «La loro protesta continua e non sono intenzionate a mollare: è una situazione a dir poco paradossale, stiamo assistendo allo sfascio della scuola, non ci sono regole né criteri, ci sentiamo confusi. E proprio a tal proposito – continua – voglio fare una “denuncia”: ieri in occasione delle convocazioni all’istituto Minutoli, dalle 15 alle 19, non si è presentato neanche un esponente dei sindacati a consigliarci o suggerirci che tipo di linea seguire. Al momento, infatti, non abbiamo capito se siamo “costretti” ad accettare ogni incarico, anche quelli in istituti molto distanti, perché altrimenti rischiamo di venire esclusi da ogni graduatoria o se invece possiamo decidere diversamente. E’ il caos totale»

E intanto sullo sciopero della fame delle due insegnanti giunge un messaggio da parte della rappresentante di osservatorio Scuola Liliana Modica: «Questi gesti sono la naturale conclusione di un atteggiamento di totale disinteresse di questo governo regionale e nazionale, solidale a parole ma indifferente nei fatti, per i problemi reali dei cittadini ed in questo caso per il personale della scuola».

L’ex assessore della giunta Genovese sottolinea come le proteste iniziate lo scorso ottobre si sono interrotte troppo presto: «Tutto è tornato alla normalità, non siamo stati abbastanza tenaci, siamo tornati a fare il nostro dovere, aspettando che i numeri si concretizzassero, ed ognuno di noi ha sperato che il sacrificio toccasse ad altri».

La Modica si sofferma ancora una volta sull’incontro dello scorso 8 settembre con l’assessore Leanza per discutere i dettagli dell’accordo Miur Regione e afferma: «Sono solo provvedimenti tampone che daranno una momentanea collocazione a 1800 precari in tutta l’isola, su un totale di 7000 perdenti posto( solo il 20% ). Il tavolo tecnico è riunito a Palermo per la distribuzione di questa elemosina e ci chiediamo ( forse lo sappiamo già) a Messina quanti ne toccheranno e chi farà la parte del leone».

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