Protezione civile: «Le vittime sono 25, ma i dieci dispersi portano la cifra, presumibilmente, a 35». Botta e risposta tra Bertolaso e Buzzanca

Protezione civile: «Le vittime sono 25, ma i dieci dispersi portano la cifra, presumibilmente, a 35». Botta e risposta tra Bertolaso e Buzzanca

Protezione civile: «Le vittime sono 25, ma i dieci dispersi portano la cifra, presumibilmente, a 35». Botta e risposta tra Bertolaso e Buzzanca

mercoledì 07 Ottobre 2009 - 10:04

Al momento, soltanto 20 milioni di euro da Roma, che si aggiungeranno alla cifra già disposta dalla Regione. Nel pomeriggio visita dell'arcivescovo La Piana a Scaletta Zanclea

Importanti novità arrivano da Roma e riguardano le somme che arriveranno in città per le prime emergenze dopo il disastro di Messina.

Sarà infatti emanata domani un’ordinanza di Protezione Civile che stanzia 20 milioni di euro per le prime emergenze dopo il disastro di Messina.

La somma si aggiunge agli altri 20 milioni stanziati dalla Regione Sicilia.

Sempre quest’ordinanza nominerà il presidente della Regione Raffaele Lombardo commissario all’emergenza.

Dati poco incoraggianti, ma erano prevedibili nonostante la condivisibile cautela della Protezione Civile nel diramare i “numeri della tragedia”, arrivano dal fronte delle vittime.

Il bilancio dell’alluvione è fermo di 25 vittime accertate e 10 dispersi, il che porta il totale presumibilmente a 35 vittime.

«Non possiamo escludere – dichiara Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile – il rischio che qualche cittadino extracomunitario non segnalato che trovava rifugio in qualche scantinato possa essere rimasto vittima della tragedia: lo accerteremo quando l’opera dei vigili del fuoco sarà completata».

Intanto si delinea sempre piu’ la posizione di Guido Bertolaso sulla questione “responsabilità”, denunciando «l’odioso gioco dello scaricabarile ogni qual volta vi è una catastrofe naturale».

Bertolaso inoltre risponde alla dichiarazione del sindaco Giuseppe Buzzanca, che aveva definito inattendibili i bollettini meteo della Protezione civile: «Il sindaco è il capo della protezione civile nel suo territorio e condivide in pieno e fino in fondo le responsabilità che vengono ripartite dal centro e arrivano fino al livello piu’ basso della catena di comando e controllo. Non è possibile valutare con certezza la dinamica temporalesca, quindi si raccomanda vigilanza e presidio territoriale.

Non tutto – ha aggiunto – si puo’ prevedere da Roma, non si puo’ prevedere se i temporali saranno piu’ intensi 10 km piu’ a nord o a sud di una certa localita’, per questo la procedura contempla la trasmissione delle informazioni alle Regioni e da queste ai sindaci interessati, nel presupposto che le autorita’ locali sono le uniche a conoscere gli effetti che un temporale puo’ avere nel suo territorio».

«Per questo occorre trovare i soldi per un grande piano e superare quella “zona grigia” – ha concluso Bertolaso – che si e’ andata estendendo negli anni, e che riguarda le competenze locali e nazionali».

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