Qualifiche truffa per le guardie giurate?

Qualifiche truffa per le guardie giurate?

Qualifiche truffa per le guardie giurate?

giovedì 03 Aprile 2008 - 10:08

Ugl ed Associazione Centro Studi Sicurezza valutano negativamente il decreto che stabilisce il riconoscimento dell'attribuzione di incaricati di pubblico servizio

E’ di ieri la notizia del riconoscimento della qualifica di incaricati di pubblico servizio per le guardie giurate. L’Associazione Centro Studi Sicurezza, però, non valuta la notizia con lo stesso entusiasmo dimostrato dalla Cgil.

“Il decreto presentato appare poco chiaro, sia nella forma che nei contenuti- – afferma il presidente Alessandro Marmello in una nota. -Se di decreto si parla, dobbiamo rammentare che, se entro 60gg non verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, questo resterà purtroppo un semplice foglio di carta straccia, buono forse per gli appunti, ma non di certo per tutelare la categoria. E’ stata annunciata una vittoria da parte dei sindacati, ma francamente dai toni con i quali il tutto è stato progettato ha poco del vittorioso, e lo conferma l’ennesimo assalto ad un portavalori di poche ore fa-.

E’ dello stesso avviso anche il Segretario Nazionale Ugl Sicurezza Civile Salvatore Licciardi che afferma :-Questa non è una vittoria, ma una giornata da dimenticare! Purtroppo con questo decreto anche la politica italiana è stata sminuita, questo provvedimento non è stato fatto con la volontà di farlo ma perché imposto. L’Italia – confida Licciardi- è stata condannata per ben 2 volte dalla Corte di Giustizia Europea per non aver regolamentato la figura della guardia giurata. Dalla 2° emissione della sentenza di condanna, il nostro paese avrebbe dovuto, in un arco di tempo di 6 mesi, provvedere a questa grave mancanza; da allora sono già trascorsi 4 mesi, alla sua scadenza l’Italia avrebbe dovuto pagare una multa di ben 300.000 € al giorno (con sentenza retroattiva dalla prima condanna ndr). Scendendo nei particolari questa qualifica di incaricato di pubblico servizio, così come presentato, probabilmente modificherà solo lo status del lavoratore in busta paga ma null’altro. Il prossimo Governo – conclude Licciardi – si troverà inoltre in seria difficoltà, ricordiamoci che un decreto, se non convertito in legge entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, decade retroattivamente e purtroppo, al momento non ci sono i presupposti per farlo. Una sconfitta su tutti i fronti quindi-.

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