Denuncia esplicita che investe cittadini e gestori della cosa pubblica. Il presidente Russo: «Chi pensa che il futuro passi dal conferire in discarica, si assuma le proprie responsabilità e lasci il posto ricoperto»
«Il consiglio della V circoscrizione è (poco) orgoglioso di presentarvi…». Così inizia il “video degli orrori” chiamato, non a caso, “Munizze a Messina” (siglato “Mu.Me.”). Munizze e non semplicemente munnizza perché, ha spiegato stamani in una conferenza stampa Alessandro Russo, presidente del consiglio del V quartiere che ha realizzato il video-denuncia, «oltre la munnizza fisica c’è quella della mente, della assoluta tendenza alla deresponsabilizzazione: del cittadino, che mai sente di dover rispondere del proprio operato di inquinatore di fronte alla collettività ma speso pronto ad indignarsi quando la città e le strade sono sporche; del responsabile della gestione dell’immondizia, che non riesce a programmare nessuna inversione di tendenza rispetto al disastro prodottosi fino ad oggi». Dalla V circoscrizione arriva, dunque, non solo una denuncia, ma anche un duro attacco nei confronti del presidente di Messinambiente, Nino Dalmazio: «Questa è un’ultima apertura di credito – afferma Russo – verso chi, dopo cinque anni e mezzo, non è riuscito a produrre risultati positivi, arrivando persino a dire che la raccolta differenziata è antieconomica, preferendole la discarica a Pace». Ultima apertura di credito che è l’anticamera, è evidente, di una richiesta di dimissioni pronta ad essere lanciata, così come, mesi fa, sempre dal quartiere “Antonello da Messina” arrivò la proposta forte di commissariare l’Ato3.
Il video è un viaggio attraverso vari punti del territorio della V circoscrizione: dalla via Militare per Campo Italia al viale Annunziata, dal viale Sciascia a via Preitano, da via Olimpia a via Fiore (Conca d’oro), dal viale della Libertà al Lungomare del Ringo, da viale Giostra via Tremonti, da via San Jachiddu a villaggio San Michele, dall’area del mercato Mandalari alle discariche abusive censite di Portella Arena, via Seminario estivo e villaggio San Michele, fino alle discariche (non censite) della Panoramica e al viale Regina Elena. Un viaggio tra gli abusivismi e nell’inciviltà, dove è stato possibile trovare di tutto: materiale in eternit (serbatoi e “onduline”, sanitari da bagno, monitor e corpi di Computer, tv color, armadi, materiale di risulta edilizia, materiale di risulta di potatura e scerbatura, serrande, divani, salotti, ante e legno vario, vasi di ceramica, vestiti, cartone e carta, materassi, giocattoli, insegne commerciali identificate, elettrodomestici, sedie da esterni, ombrelloni, copertoni di automobile, vetro, materiale di terracotta, cd, cassette ed audiocassette. Un “emporio” di rifiuti, che ha delle cause precise. «Emerge l’assoluta mancanza di un servizio regolare, non quotidiano, ma cadenzato almeno trisettimanalmente, di pulizia e spazzamento dei luoghi pubblici», si legge nel documento del quartiere, che denuncia anche la carenza di cassonetti, «nettamente sottodimensionato alla reali esigenze del territorio di una circoscrizione che, si ricorda, è la seconda per numero di abitanti. E ancora, l’attivazione dell’unica isola ecologica prevista nel territorio, in località Tremonti, seppure attesa da diverso tempo, appare collocata in una posizione scomoda e di difficile raggiungibilità».
Circa le discariche abusive censite, «intervenire in questi luoghi riveste ben maggiore importanza, laddove si consideri che sono state rinvenute tipologie di rifiuti pericolosissime: interi fondi in asfalto dei campi di calcio e calcetto sintetici; latte di vernice e smalti; guaine di catrame usurate e malridotte; eternit; medicinali scaduti; solventi chimici; frigoriferi con motori integri». Per non parlare delle decine di insegne commerciali «di attività e negozi di quasi tutte le zone della città, con nomi e cognomi, identificativi telefonici ed indirizzi espressi: tutti dati che consentirebbero in brevissimo tempo di risalire ai trasgressori e di multarli amaramente. Allo stesso modo ci si domanda come la presenza di intere file di poltrone di teatro, come rilevate a cavallo del periodo di Natale scorso a Portella Arena, possa passare a tal punto inosservata da non consentire di risalire ai trasgressori».
Alessandro Russo e gli altri consiglieri della circoscrizione non si limitano, però, alla denuncia. Anzi, lanciano le proprie proposte: potenziare l’organico destinato al quotidiano lavoro di spazzamento e pulizia delle strade, procedere con l’installazione di telecamere nascoste, programmare la collocazione di un numero maggiore di cassonetti di Rsu, procedere, d’intento con l’Ato3, a forme di diffusione della cultura della raccolta differenziata presso le famiglie, percorrere senza indugio la politica di agevolazione tariffaria. «Occorre essere chiari – si legge ancora nel documento – il consiglio della V circoscrizione ritiene unanimemente che l’unica via d’uscita dalla costante crisi rifiuti in cui versa questa città non passi in alcun modo dal continuo conferire in discarica, come paventato anche di recente da alti vertici della società di gestione del servizio di raccolta. Una logica sbagliata e assolutamente non al passo coi tempi e con le normative: se c’è qualcuno che ancora oggi la ritiene percorribile, occorre che assuma le proprie responsabilità e lasci il posto ricoperto. Le soluzioni per risalire la china sono: differenziazione del rifiuto, aumento delle quote di riciclaggio, produzione minore pro-famiglia di rifiuti che non possono essere smaltiti in discarica». La conclusione è inevitabile: «Se si intende continuare così come è stato fatto in questi ultimi anni, con risultati così magri come le immagini dimostrano, si sappia che non si godrà in alcun modo dell’appoggio del consiglio della V circoscrizione».
S.C.
