Ritrovato cadavere di un uomo vicino al cimitero di Pace. E' giallo sulla sua morte

Ritrovato cadavere di un uomo vicino al cimitero di Pace. E’ giallo sulla sua morte

Ritrovato cadavere di un uomo vicino al cimitero di Pace. E’ giallo sulla sua morte

venerdì 04 Luglio 2008 - 13:25

Con il passare delle ore si infittisce il giallo sul ritrovamento del corpo senza vita di un uomo, avvenuto poco dopo le 12 in una casetta rurale nei pressi del cimitero di Pace. Ancora sconosciuta l’identità del cadavere. Si tratterebbe di un barbone di 45 anni. Ma all’interno della casetta sono stati ritrovati diversi documenti d’identità appartenenti a più persone.

Sul posto stanno indagando la Squadra Mobile e il sostituto procuratore Adriana Sciglio.

A fare la macabra scoperta è stato padre Tonino Schifilliti, parroco della chiesa di San Gabriele sulla Panoramica. Pare infatti che la casetta, in cui è stato trovato il cadavere e che si trova vicino all’inceneritore di Pace, appartenga alla chiesa.

Il corpo era in avanzato stato di decomposizione ed era ricoperto di sangue. La data della morte si farebbe risalire ad oltre una settimana fa. Il cadavere riverso a faccia in giù, presenta un ferita al polso sinistro e accanto al corpo è stato rinvenuto un coltello con una lama di 30 centimetri. Questa circostanza farebbe propendere gli investigatori per un suicidio, ma non è ancora possibile stabilirlo con certezza.

Le tracce di sangue ritrovate all’interno dell’abitazione fanno pensare che l’uomo abbia tentato di suicidarsi incidendosi le vene del polso sinistro con il coltello ritrovato in casa. Lo confermerebbe una vasta macchia di sangue trovata all’ingresso del casolare. Forse l’uomo subito dopo essersi tagliato le vene, potrebbe aver avuto un ripensamento e si sarebbe spostato lungo il corridoio appoggiandosi con le mani sporche di sangue lungo i muri, come testimonierebbero le tracce ematiche ritrovate lungo le pareti. Poi la vasta fuoriscita di sangue avrebbe fatto perdere i sensi all’uomo che è caduto riverso a faccia in giù.

Resta da capire il perchè gli agenti abbiano ritrovato varie suppellettili sporche di sangue e gettate in terra lungo il tragitto fatto dall’uomo. Circostanza che potrebbe invece far pensare ad una colluttazione e quindi ad un omicidio.

La perquisizione ha inoltre permesso di accertare che l’infisso di una finestra era stato manomesso. E’ probabile che quest’apertura venisse usata come porta dai barboni che utilizzavano la casetta come rifugio. A confermare quest’ipotesi i documenti d’identità ritrovati, tra questi una appartenente ad uno slavo di 36 anni.

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