Sanità. I sindacati bocciano il piano di dotazione organica definitiva presentato oggi dall'Asp5

Sanità. I sindacati bocciano il piano di dotazione organica definitiva presentato oggi dall’Asp5

Sanità. I sindacati bocciano il piano di dotazione organica definitiva presentato oggi dall’Asp5

venerdì 05 Novembre 2010 - 11:57

Crocè e La Rocca: “E' un piano che ridurrà assistenza e livelli occupazionali. Le nostre osservazioni sono rimaste inascoltate”. Cisl e Uil annunciano ricorso al Tar

Bocciatura secca. Questo il giudizio della Funzione pubblica della Cgil di Messina e della Fials – Federazione Italiana Autonomi Lavoratori Sanità- sulla Dotazione organica definitiva dell’ASP 5 che, questa mattina, nel corso di un incontro presieduto dal direttore generale dell’azienda sanitaria provinciale Giuffrida e quello amministrativo Restuccia, è stata presentata alle organizzazioni sindacali. Presenti per la Fp Cgil la segretaria generale Clara Crocè e il responsabile di settore, Melo Pagana, mentre la Fials era rappresentata dal responsabile provinciale Carmelo La Rocca.

“Dopo circa un mese dalla presentazione della bozza di dotazione organica sulla quale molte erano state le osservazioni da parte di tutte le organizzazioni sindacali, questa mattina i dirigenti dell’ASP 5 ci hanno sottoposto un documento sostanzialmente invariato, che non accoglie alcuna delle proposte da noi formulate per migliorare l’offerta di assistenza ai cittadini e salvaguardare i livelli occupazionali”, osservano Clara Crocè, segretaria generale della Fp Cgil di Messina e Carmelo La Rocca segretario della Fials Messina -. Senza contare che ancora oggi non ci è stata sottoposta alcuna Relazione tecnica, ovvero l’attuazione concreta e pratica nelle strutture e sul territorio degli annunci fatti”.

Ridotto rispetto alla precedente dotazione datata 2007 – che, ricordano Fp Cgil e Fials, riguarda tutte le strutture sanitarie pubbliche ospedaliere e non della provincia di Messina-, di quasi 500 unità il personale medico, infermieristico, socio-assistenziale, tecnico e amministrativo tra sedi ospedaliere e sedi territoriali. La Fp Cgil e la Fials contestano in particolare i gravi tagli sul territorio che inficeranno nei fatti la riorganizzazione dell’assistenza ai cittadini secondo il modello Russo, la riduzione esasperata del personale amministrativo –tanto che si prevedono 12 unità di personale per ben 18 uffici al pubblico-, la progressiva scomparsa di alcune figure tecnico-professionali come gli assistenti socio-sanitari.

“I tagli già previsti, sommati al blocco del turn over e a quello della stabilizzazione del personale precario deciso dal ministro Brunetta con l’avallo a livello nazionale di alcune organizzazioni sindacali, provocheranno forti ricadute sui livelli assistenziali oltre che occupazionali- osservano Crocè e La Rocca-. E a poco serve oggi che gli stessi sindacati a livello locale si strappino i capelli. Arginare il danno fatto non sarà facile”. La Fp Cgil e la Fials, pur rimanendo fortemente critiche sull’incontro e sul documento odierno, sollecitano la presentazione da parte dell’ASP della Relazione tecnica indicante gli obiettivi e i modelli organizzativi concreti e si riservano nuovi e più incisivi interventi sulla questione.

Non meno tenera la posizione dei rappresentanti sindacali di categoria di Cisl e Uil che annunciano già l’intenzione di presentare ricorso al Tar. “La bocciatura della nuova dotazione organica dell’Asp 5 di Messina è dovuta dal fatto che le proposte di miglioramento dell’organizzazione della rete sanitaria, ospedaliera e distrettuale presentate al tavolo tecnico da Cisl e Uil non sono state prese in considerazione – spiegano Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai – I paletti dell’assessorato regionale in relazione alla spesa e al numero di posti obbligato non consentono di poter dare piena attuazione ai decreti assessoriali e alle linee guida che invece indicano l’attuazione di una rete sanitaria territoriale capillare con l’istituzione di Presidi Territoriali di Assistenza con annessi ambulatori infermieristici e per cure primarie. A questo si aggiunge il taglio obbligato di 561 posti letto, nonché al taglio di unità di personale medico, infermieristico, tecnico ed amministrativo. E’ chiaro – sostengono – che a queste condizioni, con una grave ricaduta sull’utenza oltre che sui lavoratori, non potevamo dare il via libera a un piano aziendale fortemente penalizzante”.

Secondo Cisl Fp e Uil Fpl, infatti, il Piano dell’Asp 5 non corrisponde alle effettive esigenze del territorio di Messina e provincia. Una considerazione che è stata evidenziata da tutte le organizzazioni sindacali sedute al tavolo. “Abbiamo quindi deciso – preannunciano Emanuele e Calapai – di ricorrere al Tar per far riconoscere l’incompatibilità e l’incongruenza dei paletti imposti dall’assessorato regionale alla Sanità. L’unico ripensamento potrebbe arrivare solo se lo stesso Assessorato riconsideri le posizioni”.

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