I periti di parte, nominati dalla famiglia del comandante del Segesta Jet Sebastiano Mafodda morto nella collisione nello Stretto di Messina del 15 gennaio scorso, hanno depositato una perizia in Procura. Secondo i comandanti Giovanni Blandina ed Oreste Bozzo e l’ingegner Salvatore Ricca, Mafodda non ebbe alcuna responsabilità nell’incidente che costò la vita a quattro membri dell’equipaggio. A provocare il disastro, secondo gli esperti di parte, sarebbe stato il comandante della nave traghetto Zancle della Caronte, Francesco Donato. Mafodda avrebbe accostato a sinistra per evitare l’impatto con la Zancle. Ma il traghetto, passando davanti al mezzo veloce di Bluvia, avrebbe impedito a Mafodda la visione della Brochard che sopraggiungeva da nord a sud. Da qui l’impatto fatale. I periti attribuiscono un concorso di colpa anche al comdanante ucraino della Brochard, Maksym Poludnyev che non avrebbe compiuto alcuna manovra per evitare la collisione con il Segesta Jet. A conclusioni completamente diverse giunsero nel luglio scorso i periti nominati dai sostituti procuratori Angelo Cavallo, Francesca Ciranna e Vito Di Giorgio. Gli esperti dei pm attribuirono la maggior parte delle responsabilità proprio a Mafodda per non aver concesso la precedenza alla portacontainer Brochard. Entro la fine dell’anno i magistrati chiuderanno le indagini dell’inchiesta che attualmente vede indagati i comandanti delle due navi Donato e Poludnyev.