Riportiamo la testimonianza di chi dell'assistenza sociale non può fare a meno. In mattinata confronto tra i precari e il primo cittadino
«Salve ,sono Antonio di Messina vi scrivo perchè ho bisogno d’aiuto,tutta la città ne ha bisogno; l’argomento toccato sono i disabili (nella mia famiglia 2 fratelli fanno parte di questa categoria,quindi l’argomento mi tocca tanto) vogliono togliere l’assistenza,quel poco che c’è, nelle scuole,tagliare i fondi e lasciare le associazioni al loro destino. Cosa si deve fare cosa possiamo fare??? Avanti cosi non si può più andare ho bisogno di sapere come intervenire,la politica ci sta abbandonando e di mezzo ci va chi colpa non ne ha,questo è giusto?gia bastano le difficoltà che affrontiamo chi come me ha questi problemi. Cordiali saluti».
Ecco cosa si nasconde dietro la mancanza di due milioni e mezzo nelle casse comunali, dietro la politica e le sue parole, dietro soluzioni che tutti si affannano a trovare senza che poi nessuno riesca ad assumere le decisioni ncessarie perché gli interessi in gioco sono spesso troppo “grandi-. Si nascondono storie di anziani e di bambini, di uomini e di donne, esattamente come quella di Antonio e della sua famiglia.
In mattinata i precari di un settore ormai ridotto al lastrico, dovrebbero incontrare il sindaco Giuseppe Buzzanca al quale rivolgeranno con “rabbia- e “disperazione- le loro richieste e a cui esporranno il proprio punto di vista. Al primo cittadino queste persone hanno scritto una “lettera aperta- per metterlo a conoscenza dell’esistenza di una ben precisa legislazione la “Carta dei diritti delle persone diversamente abili- e la “Carta dei diritti dell’anziano-.
Due documenti in cui, punto per punto, assume indiscutibile valenza giuridica, quanto, nelle ultime settimane, con forza e fatica, gli appartenenti al mondo dei servizi sociali, cercano di far presente. Nello specifico i precari scrivono: “Egregio, Sig. Dott. Onorevole Illustrissimo Signor Sindaco del Comune di Messina, terza città Siciliana, le inviamo un promemoria che potrebbe rilevarsi a Lei molto utile. non è la carta dei sogni, ma semplicemente la sintesi di un contesto legislativo che già esiste, ma spesso viene ignorato….-
Senza mettere in discussione i sacrosanti diritti di cui un anziano o una persona diversamente abile, ancor più di altri cittadini, deve godere, così come recitano le Carte in questione, ed essendo quindi evidente il bisogno di mantenere “vivo e vegeto- un settore che tali diritti contribuisce a garantirli, i problemi del precariato e della mancanza di fondi sono tutt’altra storia e le soluzioni dovranno e potranno arrivare solo attraverso la lettura di altri tipi di “carte-.