Sinatra e Ribaudo restano in sella: il gip De Marco rigetta la richiesta di sospensione

Sinatra e Ribaudo restano in sella: il gip De Marco rigetta la richiesta di sospensione

Sinatra e Ribaudo restano in sella: il gip De Marco rigetta la richiesta di sospensione

venerdì 23 Maggio 2008 - 11:58

Restano saldamente seduti sulle loro poltrone il commissario straordinario del Comune Gaspare Sinatra ed il segretario generale Filippo Ribaudo. Il gip Giovanni De Marco ha rigettato la richiesta di sospensione dalle funzioni per due mesi avanzata dal sostituto procuratore Antonio Nastasi nell’inchiesta sulla soppressione dell’Istituzione dei servizi sociali. Per i due funzionari il reato ipotizzato era quello di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Il provvedimento è stato depositato in cancelleria da De Marco intorno a mezzogiorno e dunque non si conoscono ancora le motivazioni. Il giudice però avrebbe giudicato, quello commesso dai due funzionari, un “falso grossolano-. Cioè il falso contenuto nelle delibere sarebbe evidente ma non avrebbe leso alcun diritto della collettività.

Due gli atti che avevano fatto scattare il campanello d’allarme in Procura:

il provvedimento di delibera con cui è stata soppressa l’Istituzione ai servizi sociali e quello di costituzione del -Cissa-, il Consorzio che di fatto dovrebbe gestire i servizi sociali.

Secondo l’accusa al momento di adottare i due provvedimenti deliberativi, sarebbero stati inseriti nelle delibere i pareri sulla questione del dirigente del Dipartimento per i Servizi sociali Vincenzo Scalici. Pareri che sarebbero giunti successivamente rispetto alla data del 30 aprile, giorno in cui furono firmati i provvedimenti, fra l’altro entrambi negativi rispetto alle decisioni di Sinatra. Una stranezza fin troppo banale da riscontrare ad una semplice lettura della delibera. Il commissario straordinario, interrogato martedì scorso da De Marco, ha sostenuto di essersi limitato ad abolire un carrozzone politico che aveva un buco in bilancio di quattro milioni di euro, accogliendo così una precisa richiesta del commissario dell’Istituzione dei servizi sociali Salvatore Vernaci.

Ribaudo, invece, ha sempre detto di non avere alcuna responsabilità nella redazione delle delibere, comprese quelle incriminate. Che il suo compito è quello semplice di trascrivere il testo indicato dal commissario straordinario. Affermazioni che non hanno convinto il sostituto procuratore Nastasi che ha già annunciato ricorso al Tribunale del riesame.

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