Si rischia la chiusura entro il 5 dicembre, ed il personale dei siti archeologi di Messina e provincia e quello della Soprintendenza ai beni culturali proclamano lo stato di agitazione e minacciano lo sciopero.
E’ quanto emerso dal vertice tenutosi stamattina in Prefettura su richiesta della Funzione pubblica della Cgil. Presenti all’incontro Clara Crocè e Lillo Oceano della Fp Cgil Messina, il dirigente del Personale della Soprintendenza, Pietro Sturniolo, e la dottoressa Iannuzzi, Capo di gabinetto della prefettura, che ha coordinato la riunione.
Obiettivo era quello di avviare un tentativo di conciliazione con la denuncia, da parte dell’organizzazione sindacale, del mancato rispetto da parte della presidenza della Regione e dell’Assessorato regionale ai beni culturali, dell’Accordo sottoscritto dal governo regionale il 24 luglio del 2007, col quale si impegnava ad avviare il processo di stabilizzazione del personale precario.
Il rappresentante della Soprintendenza ha sottolineato di non avere poteri decisionali, ma ha riconosciuto il rischio concreto di chiusura dei siti per ovviare al quale la Soprintendenza ha più volte richiesto all’assessorato regionale la turnazione del personale.
-La vertenza del personale dei siti archeologici e della Soprintendenza si trascina da molto tempo senza alcuna risposta da parte di Cuffaro che sembra farsi beffe dei lavoratori e del sindacato firmando accordi che a distanza di sei mesi restano carta straccia -commentano Oceano e Crocé-. La Cgil torna a chiedere il rispetto degli accordi, l’applicazione dell’art. 39 della Finanziaria nazionale sulla stabilizzazione del personale precario della Pubblica amministrazione e annunciamo lo stato di agitazione del personale e lo sciopero a partire dal prossimo 5 dicembre-.
