Il presidente Ricevuto, incontrato sulle scale della Prefettura, invita i manifestanti a Palazzo dei Leoni
Impeccabile nella sua veste istituzionale e sensibilissimo dal punto di vista umano. Il prefetto Francesco Alecci (nella foto) scende in campo nella vertenza sui tagli degli insegnanti di sostegno, e come di consueto, lo fa con decisione.
Lo hanno incontrato stamattina i sindacati di settore di Cgil, Cisl, Uil, insieme a Snals e Gilda, e insieme allo Sfida, per chiedere il suo intervento nella vicenda (che sta assumendo i contorni di un giallo) che vede i sindacati opposti all’Ufficio scolastico provinciale. Quest’ultimo sta, infatti, prendendo tempo, per la rivelazione dei dati, compresi di indicazioni di gravità, relativi agli insegnanti di sostegno richiesti dalle scuole. «L’Ufficio non ha fatto altro che applicare le tabelle indicate dalla legge – ha sostenuto Graziamaria Pistorino, segretario provinciale Flc Cgil -, per cui non si capisce perché abbia tante difficoltà a fornire questi dati.»
Ma anche quando l’Ufficio consegnerà i dati la vertenza potrà dirsi solo all’inizio, infatti i sindacati premono perché si imponga il principio che in provincia di Messina il criterio algebrico di 1 insegnante ogni 2 studenti non è sempre valido, ogni caso va studiato a parte. E per fare questo propongono l’apertura di un tavolo di concertazione, per il presente e il futuro.
Il prefetto ha dichiarato che stasera stessa invierà una nota all’Ufficio scolastico per sollecitare la rivelazione dei dati, passo propedeutico all’apertura del tavolo.
In chiusura di mattinata, il presidente della Provincia Nanni Ricevuto, che si trovava per altri motivi in Prefettura, incontrando i manifestanti (nella foto in basso), li ha invitati a spostarsi a Palazzo dei Leoni per un colloquio informale. Il presidente vorrà ribadire, come aveva fatto già qualche settimana fa al sindacato Sfida, la sua solidarietà con gli insegnanti e con le famiglie dei ragazzi disabili.
Pronta anche la richiesta di incontro al sindaco Giuseppe Buzzanca: in questa vicenda i sindacati non vogliono lasciare niente di intentato.
Foto di Dino Sturiale
