I proiettili lo hanno raggiunto al volto e ad un braccio. Era stato condannato per associazione mafiosa

Un autentico regolamento di conti nell’ambito della malavita messinese. Così gli investigatori della Squadra Mobile hanno inquadrato l’agguato scattato la notte scorsa sul viale San Martino nei confronti di Giuseppe Cosenza,(nella foto) 48 anni una sfilza di precedenti per reati contro il patrimonio.

L’uomo, considerato affiliato al clan di Mangialupi, nel duemila ha riportato anche una condanna definitiva a 5 anni ed 8 mesi per associazione mafiosa.

Chi ha sparato probabilmente voleva uccidere. Cosenza, infatti, è stato raggiunto da due colpi di pistola calibro 7,65 uno dei quali lo ha raggiunto al volto. Il proiettile è entrato dallo zigomo ed è fuoriuscito dalla mandibola. L’altro lo ha raggiunto al braccio destro. L’uomo, ha raccontato alla Polizia, che era fermo sulla sua Fiat Panda nella parte bassa del viale San Martino, all’incrocio con la via Tommaso Cannizzaro, quando improvvisamente ha sentito un forte bruciore al volto ed ha notato del sangue colare giù copiosamente.

Lui stesso si è recato al pronto soccorso del Piemonte dove i medici lo hanno subito sottoposto ad intervento chirurgico. Guarirà in 30 giorni. Ma gli investigatori non credono alla versione di Cosenza. L’uomo ha detto di non aver visto nessuno e di non aver nemmeno udito gli spari. Ha solo sentito il bruciore e si è precipitato in ospedale. Evidentemente intende coprire qualcuno, la stessa persona che gli ha sparato.

Gli uomini della Mobile hanno lavorato tutta la notte, ascoltando decine di pregiudicati ed effettuando numerosi controlli incorociati. Sembra che abbiano imboccato una pista giudicata attendibile.