Tonnellate di fango minacciano anche Cumia Inferiore e Superiore

Tonnellate di fango minacciano anche Cumia Inferiore e Superiore

Tonnellate di fango minacciano anche Cumia Inferiore e Superiore

venerdì 23 Ottobre 2009 - 08:12

Interrogazione dei consiglieri comunali Pergolizzi e Guerrera: “Esistono opere cantierabili per la messa in sicurezza della parete montagnosa in parte già franata lo scorso inverno? Che fine ha fatto lo stanziamento di 250 mila euro?”

“Tonnellate di terra e fango minacciano anche l’abitato di Cumia Inferiore e Superiore” denunciano i consiglieri comunali Pergolizzi e Guerrera. Parole che oggi, pensando a quelle 30 vittime e al dolore di tante famiglie, (i dispersi sono ancora 5) , pesano esattamente come quella terra e quel che fango che rischiano di venire giù. La zona, infatti, non è nuova a frane e smottanti: lo scorso inverno evento di questo tipo si sono verificati a più riprese ma, nonostante tutto, sembrano non aver fatto paura al punto da attivare immediati interventi per la messa in sicurezza della montagna.

Pergolizzi e Guerrera, infatti, spiegano che i muri di sostegno crollati e che per diversi giorni hanno determinato l’isolamento dei villaggi, non sono più stati “attenzionati”, con il conseguente pericolo che ciò determina per l’incolumità dei residenti: “Si è a conoscenza – scrivono – di uno stanziamento di € 250.000,00 per la messa in sicurezza del costone che sovrasta le case di Cumia Inferiore, ma ancora non si vede l’esecuzione di alcuna opera. Nonostante siano trascorsi circa otto mesi, il movimento franoso che ha causato sia il dissesto della strada di accesso al villaggio, sia il cedimento dei muri di sostegno, non è stato arginato con nessuna opera se si eccettua il riempimento, con asfalto, della crepa formatasi lungo la carreggiata stradale. Un eventuale ripetersi della situazione verificatasi nello scorso inverno – continuano – compromettendo la già precaria viabilità, indurrebbe l’Atm a sospendere il servizio dei mezzi pubblici, oltre a mettere a rischio tutti gli abitanti che giornalmente attraversano la strada con le proprie autovetture o con i camion, oltre al problema di alcune famiglie che impegnate nel florovivaismo non possono rinunciare a quotidiani spostamenti”.

Altissimo dunque in quelle zone il rischio di dissesto idrgogeologico del territorio, anche in questo caso, non determinato dall’abusivismo edilizio: i consiglieri, infatti, puntano il dito contro quella progressiva desertificazione delle colline che si sono impoverite di alberi che con le radici, “saldano” il terreno, “ed anche alla regimentazione delle acque piovane che prima erano incanalate in saie diligentemente eseguite dai contadini, per poi defluire nei valloni che confluivano nei torrenti principali”. Descrizioni precise, come quelle effettuate nelle ultime settimane per analizzare, scrutare e “capire” il territorio di Messina sud, ma che adesso non bastano più, ora è solo il momento degli interventi, perché la natura non dà una seconda chance…

(foto Dino Sturiale)

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