Campisi e Spanò pretendono un'accelerazione nell'iter di nomina dell'Anas Sicilia come ente attuatore dell'ordinanza di protezione civile che destina i fondi per gli interventi sul costone
La tragedia verificatasi a Capo Skino, dove un ciclista è precipiato all’interno di una voragine apertasi mesi fa proprio lungo la strada che attraversa il comune di Gioiosa Marea, non va ripetuta. Lo pretendono i sindaci di Gioioasa Marea e Piraino, Spanò e Campisi, che riunitisi ieri in seduta congiunta chiedono urgentemente l’avvio dei lavori per la messa in sicurezza della SS113. Un lutto che riguarda l’intera comunità e che deve spingere il presidente del Consiglio a procedere, come richiesto dal presidente della regione Lombardo, con la firma sul decreto di nomina dell’Anas Sicilia come ente attuatore dell’ordinanza di protezione civile che destina i fondi per gli interventi sul costone.
In questo modo, spiegano i sindaci, si velocizzerebbero in maniera significativa i tempi d’intervento, con la gara d’aggiudicazione dei lavori che potrebbe essere affidata con procedura d’urgenza.
“Sono già disponibili, infatti, cinque milioni di euro per la messa in sicurezza del costone. A suo tempo, infatti, – spiegano – il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Giuseppe Maria Reina, aveva annunciato che -a fronte di un investimento complessivamente pari a 5 milioni di euro il PON Trasporti 2000/2006 garantirà la copertura finanziaria dell’intervento con un impegno di risorse pari a 4.060.900 euro, rinvenienti per il 50% da fondi FESR e per il restante 50% dal Fondo di Rotazione ex Legge 183/87. Il programma d’investimento, per il residuo di circa 1 milione di Euro, sarà coperto da risorse ANAS-.
-Il decreto di nomina dell’Anas Sicilia come ente attuatore dell’ordinanza è un
passaggio cruciale – hanno concluso i sindaci – l’ultimo atto di una vicenda lunga ed estenuante. Le nostre popolazioni sono stanche di aspettare e noi – concludono Spanò e Campisi – attendiamo la firma con l’ultimo scampolo di fiducia che riponiamo nelle istituzioni, nella speranza che questa morte non sia stata inutile”.
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