Non si vede la fine del gioco a tre tra Regione, -Ustica Lines- e Sindacati.
Tutti contro tutti. La Regione non ha ancora bandito la gara per l’affidamento del servizio di collegamento per le isole minori, e intanto la -Ustica Lines- ha già dichiarato che non intende continuare a operare alle condizioni dell’ultimo contratto, prorogato nelle more della nuova gara. In mezzo allo scontro ci sono i lavoratori, quasi 350, che rischiano il posto a causa di una grana politica. Per non parlare dei cittadini residenti alle Eolie, dei pendolari, dei turisti, che non sanno di che morte moriranno.
Nell’attesa di nuovi sviluppi, i Sindacati confederali dichiarano lo sciopero. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, per mezzo dei segretari provinciali PinoFoti, Domenico De Domenico e Giuseppe Lotronto, dopo aver attivato, nei giorni scorsi, le procedure di raffreddamento, «a causa dei colpevoli ritardi, e delle incomprensibili scelte, adottate dalla Regione siciliana riguardo ai bandi di gara – si legge nel documento congiunto, inviato al presidente della Regione, all’assessore ai Trasporti, alla -Ustica Lines-, al prefetto di Messina, alla Commissione di Garanzia sulle leggi 146/90 e 83/2000 e all’Osservatorio nazionale sui Conflitti nel Settore dei Trasporti – proclamano un primo sciopero di 8 ore per la giornata del prossimo 25 luglio, in cui i marittimi si asterranno dal lavoro dalle ore 06.00 alle ore 14.00».
I Sindacati ricordano che «l’’unica gara, espletata ben dopo che il precedente contratto era scaduto e che riguardava tra l’’altro solo tre linee, è andata deserta proprio a causa dell’’inadeguatezza delle condizioni poste, ed identica sorte è toccata anche alla procedura negoziata che l’’Assessorato regionale ha escogitato, procedendo nel contempo a prorogare il servizio fino al prossimo 31 ottobre alla ex concessionaria Ustica Lines».
Come detto, però, la società di trasporti marittimi non ha accolto la decisione favorevolmente, concedendo alla Regione tempo fino al 30 luglio per bandire una nuova gara, pena l’interruzione del servizio. Il 30 luglio è passato e i Sindacati avvertono che «vi è la concreta possibilità che nei prossimi giorni l’’Ustica Lines, che nel frattempo ha già unilateralmente attuato una modifica dell’’organizzazione del lavoro, decida di non garantire più i collegamenti in essere, pregiudicando così l’’intero assetto occupazionale dei 350 lavoratori marittimi, privi di ammortizzatori sociali, e determinando una pesante crisi economica per l’’arcipelago eoliano».
