La giornatadi mobilitazione è stata indetta dai sindacati di categoria Fiom-Cgil e Fim-Cisl, che chiedono l'intervento del Prefetto Alecci e del presidente della Corte d'appello Fazio
Otto ore di sciopero ed un sit-in di protesta davanti a Palazzo Piacentini. I
92 lavoratori della società ‘Meeting Sud’, che da dieci mesi non percepiscono alcuna retribuzione, hanno deciso di scendere in strada e far sentire la loro voce.
La giornata di mobilitazione è stata indetta dai sindacati di categoria Fiom-Cgil e Fim-Cisl, che chiedono risposte chiare sul futuro occupazioanl dei lavoratori.
Nel gennaio del 2009, il consorzio Astrea si è aggiudicato un appalto del ministero della Giustizia ed ha affidato un lotto da 13 milioni di euro alla consorziata‘Meeting sud srl’ per garantire la registrazione e la trascrizione degli attiprocessuali dei tribunali e delle corti d’appello in Sicilia e Calabria.
I dipendenti, che fino ad oggi hanno garantito il regolare svolgimento del servizio,effettuato anche in sedi con delicati procedimenti giudiziari in corso come Caltanissetta e Palmi, non vengono pagati da quasi un anno e sono in una condizione di assoluta incertezza rispetto al futuro occupazionale.
Lo scorso luglio, l’azienda, che ha sede legale a Cosenza, ha avviato la proceduradi cassa integrazione ma, ad oggi, non ha fornito al ministero del Lavoro i chiarimenti necessari ad ottenere l’avvio degli ammortizzatori sociali.
Diversiincontri tra sindacati e l’allora amministratrice della società, Tiziana Lucia Carraro, avvenuti nel 2009, non hanno risolto la vertenza, tanto che ad ottobre,Fiom e Fim hanno chiesto di avviare un’ispezione ministeriale alla ‘Meeting Sud’.
Anche durante l’ultima trattativa, che si è svolta il 3 febbraio scorso, l’attualerappresentante della società, Corrado Reitano, ha continuato a dilazionare a tempiimprecisati il pagamento delle mensilità arretrate. I sindacati, quindi, hanno indetto lo stato di agitazione con sospensione immediata dello straordinario, losciopero e la manifestazione di domani davanti al tribunale di Messina. Fiom e Fim chiedono l’intervento dei presidenti di tribunali e corti d’appello oltre che deiprefetti delle città interessate.
(foto Dino Sturiale)
