Secondo il segretario nazionale Vincenzo Sciarrone il nuovo servizio di Metropolitana del mare on deve far perdere di vista gli obiettivi principali: potenziamento della flotta, tabelle di armamento e stabilizzazione dei precari
Le ultime novità giunte nello Stretto e che rispondono al nome “Metropolitana del mare”, lungi dal diffondere entusiasmo e rinnovate speranze per il miglioramento del trasporto marittimo tra Messina e Reggio Calabria, stanno invece portando a galla questioni mai effettivamente risolte sul fronte della vertenza Rfi. Una su tutte la convocazione del Tavolo Istituzionale per la città e la provincia, intorno al quale poter discutere di spinose questioni che hanno come “protagonisti” sindacati, lavoratori e pendolari.
Oggi infatti a chiedere spiegazioni è il segretario nazionale dell’Orsa Navigazione Vincenzo Sciarrone che facendo un passo indietro, ricorda come nel corso della legislatura targata Prodi furono avanzate una serie di iniziative volte ad ottimizzare la situazione dei trasporti nello stretto, mediante il potenziamento della flotta e il servizio di traghettamento, ad ottenere maggiore sicurezza per il personale con la rivisitazione delle tabelle di armamento e la stabilizzazione del personale precario. Questioni che, secondo quanto stabilito, andavano discusse proprio in occasione della convocazione del Tavolo Istituzionale.
«L’improvviso avvicendamento alla presidenza del Governo – scrive Sciarrone – ha decentrato l’attenzione dalle problematiche denunciate da lavoratori e cittadini messinesi consentendo al gruppo F.S. di snobbare gli accordi sottoscritti in sede ministeriale e continuare l’azione di smantellamento del trasporto pubblico che nella nostra città ha raggiunto livelli da terzo mondo». Un continuo peggioramento il cui ultimo atto, spiega Sciarrone, è rappresentato dall’ intenzione di Rfi di abbandonare il nodo ferroviario di Messina dopo aver sfruttato ogni possibilità d’incasso di fondi pubblici, con la decisione di fermare i treni a Lamezia Terme, a causa dei lavori in corso nella linea ferroviaria di Vibo-Pizzo.
Ma tornando ai “giorni nostri”, il segretario non manca certo di fare riferimento ai nuovi servizi di Metropolitana del Mare e soprattutto ai vantaggi di cui, sostiene, ha potuto beneficiare Rfi: «Con lettera del 7 luglio 2007 l’Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana denunciava ai presidenti delle Regioni Sicilia e Calabria e al Ministro dei Trasporti, la “perdita di esercizio di circa tre milioni di euro annui nel servizio di collegamento veloce” e contestualmente minacciava la “ sospensione del servizio entro il 30 ottobre 2007” se non si fosse accelerata la prassi per le sovvenzioni statali. Sovvenzione che invece – aggiunge il responsabile Orsa – sono arrivate attraverso l’appalto per la Metropolitana del Mare e mediante le quali Rfi ha incassato la parte utile degli accordi ma approfittando dell’assenza del previsto tavolo istituzionale continua a disattendere le richieste sul miglioramento del servizio e sulla condizioni del personale».
La vertenza Rfi sembra dunque destinata a irrompere nuovamente nel panorama, già di per sé sufficientemente variegato, delle problematiche cittadine. Una vertenza che, come si evince dalle dichiarazioni di Sciarrone, rischia di prendere il largo qualore non si torni a parlare di Tavolo Istituzionale. Nel frattempo, in attesa che qualcosa si muova e che soprattutto che qualcuno si pronunci in merito, il sindacato informa che in occasione dello sciopero dei ferrovieri marittimi previsto per il 19 febbraio, «ripartirà la mobilitazione per rivendicare il Diritto dei Messinesi Alla Mobilità e alla continuità territoriale».
(foto Dino Sturiale)
