Vertenza Ssr, stamattina lo sciopero davanti all'Asl

Vertenza Ssr, stamattina lo sciopero davanti all’Asl

Vertenza Ssr, stamattina lo sciopero davanti all’Asl

lunedì 28 Luglio 2008 - 09:23

A rischio 70 posti di lavoro a causa dei tagli alla Sanità

Risparmiare sì, ma non sul lavoro. Da stamattina presto, il personale della di Ssr – Società servizi riabilitativi- è in sciopero e sta manifestando davanti alla sede dell’Asl 5 di Via La Farina. Al centro della protesta, indetta dalle Segreterie provinciali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, l’annunciato licenziamento di circa 70 lavoratori, sui 150 oggi in servizio, a causa dei tagli al settore della riabilitazione disposti dalla Regione. Lillo Oceano, Saro La Rosa e Pippo Calapai, segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, hanno evidenziato le conseguenze dei tagli sia rispetto ai lavoratori che ai circa 2000 pazienti che Ssr segue in tutta la provincia.

I sindacati contestano all’Asl 5 – che detiene il 51% di Ssr, mentre il rimanente è di proprietà di alcune cooperative di lavoratori -, di avere avviato i tagli al servizio e al personale piuttosto che risparmiare su consulenze e sprechi.

Ssr fornisce assistenza riabilitativa a minori e adulti a Messina, all’Asl e al Mandalari, ma anche a Santa Teresa di Riva, al centro di Oreto di Barcellona Pozzo di Gotto, a Patti, a Capo d’Orlando e Acquedolci. Cura circa 2000 pazienti in tutta la provincia, tra cui anche bambini affetti da gravi disabilità, per i quali l’assistenza riabilitativa è fondamentale.

Nei giorni scorsi Fp Cgil Cisl Fp e Uil Uilp hanno fatto appello anche al Prefetto perché intervenga sulla vicenda.

Intanto, i consiglieri provinciali del Partito Democratico, Pippo Rao e Giuseppe Grioli, hanno chiesto un urgente incontro con il direttore generale dell’Asl 5, Salvatore Furnari, alla presenza dei vertici dell’Ssr.

I consiglieri provinciali hanno dichiarato che «di concerto con la deputazione regionale del Partito Democratico, attiveranno tutte le iniziative del caso per evitare che il territorio messinese, e le tante famiglie che usufruiscono dei servizi riabilitativi, possano essere per l’ennesima volta discriminati rispetto ad altre realtà siciliane, con la complicità fattiva del Governo regionale».

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